«Enel, il Polesine non può attendere»

Sabato 19 Aprile 2014
«Il Polesine non può più aspettare. Enel spacchetti la riconversione della centrale di Porto Tolle dallo smantellamento dei primi due blocchi e investa su politiche greenwashing a favore del territorio».
Non c'è più tempo «per i rimpalli burocratici e per gli scarica barile» secondo il deputato Diego Crivellari e il consigliere regionale Graziano Azzalin. I due massimi rappresentanti nelle istituzioni del Pd provinciale che hanno guidato la delegazione polesana nell'incontro con il ministro per l'Ambiente Gian Luca Galletti, che ha visto protagonisti anche il primo cittadino di Porto Tolle Claudio Bellan e l'assessore Valerio Gibin, tirano una linea a seguito dell'appuntamento romano. Come spiega Crivellari, con il ministro «siamo stati un paio d'ore a prendere in esame tutti i punti relativi a questa questione di respiro non solo provinciale ma nazionale. Entro i primi di maggio ci sarà anche la risposta in aula alla mia interrogazione sullo smantellamento dei blocchi. Quello che abbiamo ottenuto è stata l'assicurazione che di fronte a una richiesta dell'azienda entro 30 giorni il governo darebbe le autorizzazioni del caso».
D'altronde la centrale di Polesine Camerini «è un sito che potrebbe avere un problema effettivo di manutenzione. Inoltre si aprirebbero cantieri che consentirebbero ai consorzi già avviati di andare avanti e di creare un ritorno economico di enorme respiro per il territorio. Abbiamo richiesto al governo di dare un input politico forte in modo che questa vicenda si possa smuovere almeno per quanto riguarda lo smantellamento, unico punto che mette d'accordo il fronte pro riconversione e quello ambientalista».
Ma qual'è la contropartita per questo eventuale impegno di Enel? A questo risponde Azzalin: «Enel dovrebbe fare un'azione che si chiama greenwashing. Quale migliore immagine per un'azienda come questa del Parco del Delta del Po? L'investimento sugli ambienti del Delta, che la recente sentenza ha dimostrato aver così pesantemente sopportato l'attività passata dell'azienda energetica, potrebbe essere un ottimo modo per dimostrare che si è "cambiato verso", che si è voltato pagina e che si punta sull'ambiente e sulle energie rinnovabili».
D'altro canto «il capitolo riconversione sembra essere definitivamente tramontato. La situazione di stallo è divenuta ormai inaccettabile e continuare ad alimentare false speranze di chi credeva nella riconversione è un'azione che non si addice ad un'azienda importante qual è Enel. Almeno lo smantellamento del primo blocco, in questo momento, sembra essere il minimo che Enel possa fare».
Crivellari è perentorio: «Non possiamo perdere altro tempo: prima l'orimulsion, poi il nucleare, infine il carbone. Auspichiamo che con la velocità che ha imposto Matteo Renzi su tanti aspetti si ricordi anche di questo territorio. Ecco ciò che ci aspettiamo da Roma». Il deputato chiude: «Abbiamo l'università e abbiamo questo sito, vediamo di sviluppare dei progetti di ricerca. Basta con quest'attesa indefinita».
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