Da Rovigo i tesori della pittura veneta ed emiliana

Lunedì 6 Luglio 2015
La collezione della Pinacoteca dei Concordi, scrive il sito del Forte di Bard, è frutto della donazione di nobili famiglie rodigine nell'Ottocento all'Accademia e al Seminario Vescovile. Tra i capolavori esposti, Santa Lucia e sei storie di Quirizio da Murano, la Madonna col Bambino di Giovanni Bellini, Contadinello di Tiziano. Di grande valore anche la Flagellazione di Palma il Vecchio e i quattro intensi ritratti di uomo attribuiti alla cerchia di Tintoretto. Ad arricchire il nucleo di opere del Rinascimento, alcune preziose testimonianze della Scuola Ferrarese ed Emiliana: la tavoletta con la lotta fra Davide e Golia di Ippolito Scarsella e il San Gerolamo nel deserto del Domenichino.
La stagione del Seicento Veneto è rappresentata dalle opere di Pietro Vecchia, Pietro Bellotti e Bernardo Strozzi. Il secolo d'oro di Venezia, il Settecento, è introdotto da Luca Giordano e prosegue con i maestri Giambattista Piazzetta, Giambattista Pittoni, Giuseppe Nogari e Alessandro Longhi. Oltre alla pittura paesaggistica l'autoritratto di Rosalba Carriera, l'ironica rappresentazione del Conte Giulio Contarini da Mula di Alessandro Longhi, e il celeberrimo Ritratto di Antonio Riccobono, di Giambattista Tiepolo.

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