(m.l.) Il Porticciolo turistico cade a pezzi. Per lo meno questa è l'impressione che si ha guardando la struttura da qualche decina di metri di distanza. Impossibile avvicinarsi per chi volesse entrarvi. Una rete metallica rende impossibile il passaggio e pure dalla parte della banchina, a piedi, non si riesce ad arrivarci. Comunque, basta guardare da distante per vedere che la struttura, che doveva essere un fiore all'occhiello dell'attività fluvio-turistica del Polesine, non è in buone condizioni. Il tetto pare proprio stia cedendo in più punti, se non strutturalmente, almeno la copertura. D'altro canto già i precedenti gestori lamentavano che entrasse l'acqua dal soffitto. Dopo i molti mesi in cui è rimasto inutilizzato, in attesa che chi vincesse il bando si insediasse nella struttura, è chiaro che le condizioni, già non ottimali, dell'edificio sono peggiorate. Si pensava che la «telenovela» del Porticciolo fosse conclusa.
In giugno la giunta Piva aveva reso noto che era stato siglato il contratto tra il Comune e Massimo Zanirato, titolare della società «Approdo srl», vincitore (esito il 14 dicembre 2012) della gara indetta per l'affidamento del servizio turistico-ricreativo-ricettivo della struttura. Dal municipio, all'epoca, assicuravano che entro l'estate il porticciolo sarebbe stato riaperto al pubblico e che il nuovo gestore avrebbe provveduto «alla manutenzione ordinaria, apportando anche ulteriori migliorie a proprie cura e spese».
Speranze che appaiono deluse: siamo fuori stagione, anche se pure in settembre ed ottobre non mancano gite in battello lungo l'asta del Fissero-Tartaro-Canalbianco o persone interessate a rimessare la propria barca da quelle parti, in ogni caso il Porticciolo sembra troppo in disarmo, pure se fosse chiuso solamente in attesa della prossima primavera-estate. Tutto fa pensare che ormai il declino della struttura abbia preso una piega insanabile. Realizzata dall'amministrazione di Fausto Merchiori, non è mai stato utilizzata al pieno delle sue potenzialità. E la tenuta dell'edificio inizia a sentire il passare del tempo.
In giugno la giunta Piva aveva reso noto che era stato siglato il contratto tra il Comune e Massimo Zanirato, titolare della società «Approdo srl», vincitore (esito il 14 dicembre 2012) della gara indetta per l'affidamento del servizio turistico-ricreativo-ricettivo della struttura. Dal municipio, all'epoca, assicuravano che entro l'estate il porticciolo sarebbe stato riaperto al pubblico e che il nuovo gestore avrebbe provveduto «alla manutenzione ordinaria, apportando anche ulteriori migliorie a proprie cura e spese».
Speranze che appaiono deluse: siamo fuori stagione, anche se pure in settembre ed ottobre non mancano gite in battello lungo l'asta del Fissero-Tartaro-Canalbianco o persone interessate a rimessare la propria barca da quelle parti, in ogni caso il Porticciolo sembra troppo in disarmo, pure se fosse chiuso solamente in attesa della prossima primavera-estate. Tutto fa pensare che ormai il declino della struttura abbia preso una piega insanabile. Realizzata dall'amministrazione di Fausto Merchiori, non è mai stato utilizzata al pieno delle sue potenzialità. E la tenuta dell'edificio inizia a sentire il passare del tempo.
