Azzalin: «Fare presto per portare a termine queste iniziative»

Mercoledì 16 Aprile 2014
Legge sul consumo di suolo, attuazione del Piano territoriale regionale di coordinamento, Piano casa. Tutto per disincentivare la realizzazione di edifici nuovi e favorire il recupero dell'esistente. È tra gli obiettivi di giunta e consiglio veneti. «Ma dobbiamo fare presto. Il rischio è quello di arrivare troppo lunghi», sottolinea il consigliere polesano del Pd a Palazzo Ferro Fini, Graziano Azzalin, all'indirizzo del vicepresidente del Veneto Marino Zorzato. Questìultimo ribadisce che «il Ptrc è nella fase che dalla giunta va in consiglio. La sua storia inizia ancora nel 1992. Ora bisogna fare i Piani d'area e d'ambito. Se si va a cercare la virgola, non lo approveremo mai, se invece si va avanti con lo strumento contemplando eventuali modifiche future, siamo a cavallo. È una sfida».
Azzalin condivide l'impegno, ma pressa sulla questione dei tempi. «E la legge sul consumo di suolo? La necessità primaria è quella della salvaguardia del territorio, non dobbiamo perdere occasioni. Si deve avere la necessità di progettare, ma stando dentro ai tempi, altrimenti si rischia di perdere tutto. L'approccio è cambiato rispetto a dieci anni fa. La necessità oggi è quella di incentivare a usare il vecchio e non consumare nulla di nuovo. In più serve un regolamento più semplice che risolva i problemi alla gente. È il momento anche di fare il Piano d'area per le infrastrutturazioni “verdi”, come le ciclabili che incentivano il turismo».
A proposito di pianificazione del Veneto, non si può non considerare l'iniziativa dei 27 comuni dell'Altopolesine pronti a creare con alcuni della Bassa veronese, una rete che serva ad aumentare lo sviluppo dell'area. A parlarne è il sindaco di Bergantino Giovanni Rizzati. «Abbiamo il distretto della Giostra, appena più in là, in provincia di Verona, ma anche a cavallo tra Lombardia ed Emilia Romagna, si trovano altri distretti economici importanti. A breve avremo Valdastico sud e Nogara-Mare. Quest'ultima avrà una prosecuzione con la Cremona-Mantova. Con la direttrice della Serenissima ormai satura, è chiaro che quest'area diventa un'alternativa possibile. Risulta naturale, tra sindaci di quest'area, iniziare un dialogo che ci consenta di fare squadra e così di ottenere risultati migliori, per esempio per la richiesta di finanziamenti, in particolare all'Unione europea».
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