«Arrivano con i bambini, la meta è il Nord Europa»

Mercoledì 20 Agosto 2014
Sono giovani, hanno lasciato la famiglia e in Italia sono di passaggio. Dietro si lasciano paura, orrore, morte. Il loro obiettivo è quello di raggiungere parenti e amici nell'Europa del Nord. Le storie dei profughi arrivati in Polesine nelle ultime settimane sono tutte molto simili. Ma se già per un ragazzo giovane separarsi dalla famiglia di origine è un trauma, figuriamoci cosa passano le donne, che, per la maggior parte, si trovano ad affrontare un viaggio durissimo, da sole. Dopo l'arrivo al centro d'accoglienza, i profughi vengono smistati in giro per l'Italia. In Polesine ne possono essere ospitati al massimo 148. A dare loro ricovero sono la cooperativa Porto Alegre con sede all'ostello Canalbianco di Arquà Polesine e la Tutticolori di Occhiobello, altri finiscono nella Comunità di Villaregia. Le donne, invece, vengono prese in carico da Arcisolidarietà. Nessuna di loro se la sente di parlare o di essere fotografata. Troppo sconvolte ancora per quello che hanno passato, troppo concentrate a costruirsi un nuovo futuro, troppo in apprensione per chi hanno lasciato indietro. A raccontare chi sono, da dove vengono e cos'hanno visto ci pensa Donata Tamburin, presidente dell'associazione che dà loro ricovero. «Da giugno sono passate da noi in 70, ora ne abbiamo in carico cinque. Quando possiamo cerchiamo di non separarle dal marito. Alcune arrivano qui con i loro bambini in età scolare. Arrivano dall'Eritrea e dalla Siria principalmente. Queste ultime si trovano più spesso con buona parte della famiglia appresso». Ma chi sono queste donne? «Sono giovanissime, tra i 20 e i 30 anni. Stanno qui un paio di giorni, a volte anche solo una notte. Arrivano di sera e il mattino se ne vanno. Non vogliono restare in Italia, hanno già un progetto in mente, se ne vanno verso l'Europa del Nord». Cosa dicono del loro viaggio? «Sono sconvolte chiaramente. Hanno visto gente morire. Magari amici o parenti. Sono attraversate durissime. Per il resto sono tranquille con un obiettivo in mente: stare meglio e andarsene».
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