«Tre pattuglie per tutta la città»

Lunedì 14 Dicembre 2015
«Se lo Stato è inadempiente sul fronte della sicurezza non dobbiamo meravigliarci che qualcuno invochi l'esercito o che i cittadini inizino a difendersi da soli». Una deriva che secondo Fabio Ballestriero, segretario provinciale del Sap, il sindacato autonomo di polizia, non è la soluzione alla crescita dei reati predatori, «ma è la naturale conseguenza delle scelte politiche degli ultimi anni». A Rovigo si è verificata un'impennata di furti, negli esercizi commerciali e nelle abitazioni. Teatro in particolare il quartiere della Commenda. Il primo cittadino Massimo Bergamin, che ha fatto della sicurezza un suo cavallo elettorale, è arrivato a chiedere l'intervento dei militari. «A Verona e Padova è già così da oltre un lustro - commenta Ballestriero - In realtà, il personale militare deve comunque essere affiancato da agenti di polizia, quindi dal punto di vista numerico il problema resta». La questione, infatti, è soprattutto di organico. Con il turnover al 50%, ovvero con 5 assunti ogni 10 pensionati, il numero degli uomini in servizio cala di anno in anno. Solo negli ultimi mesi la Questura di Rovigo ha registrato una dozzina di pensionamenti. «È per lo spirito di abnegazione e l'impegno di tutti che per il controllo notturno della città si riescono ad avere due macchine. Ma è uno sforzo frutto di straordinari ed a scapito di altri servizi». La coperta, insomma è corta. Anche per quanto riguarda i carabinieri i numeri non sono più confortanti: nel turno serale c'è sempre una pattuglia del Nucleo radiomobile in servizio e, anche in questo caso con grossi sforzi, si arriva a due. Con l'arrivo del maggiore Salvatore Gibilisco è stata aumentata la presenza delle stazioni che offrono sempre due pattuglie, talvolta tre. A conti fatti, di notte a sorvegliare un'area che oltre a Rovigo si estende da Badia a San Martino di Venezze e da Crespino a Polesella, ci sono tre o quattro pattuglie di carabinieri. Non facile con queste risorse tenere sotto controllo la città e le sue propaggini. «Attualmente - rimarca Ballestriero - stiamo affrontando due emergenze dichiarate: l'immigrazione e l'allarme terrorismo. E la polizia affronta queste emergenze in emergenza». La terza emergenza, non dichiarata, riguarda i furti: «Oltre al problema di organico c'è anche quello dell'impunità di chi viene arrestato, favorita dalle nuove norme e dai tempi della giustizia, con almeno sette anni prima di arrivare ad una sentenza definitiva. E nel frattempo?».
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