Albanese a processo per violenza sessuale e maltrattamenti alla moglie

Sabato 18 Aprile 2015
Rinviato a giudizio un albanese di 35 anni accusato di maltrattamenti, violenza sessuale e stalking. Parte offesa la moglie, italiana, 40enne, residente in città. Maltrattati anche i tre figli, tutti minori.
I maltrattamenti si sarebbero verificati tra il 2005 e il 2013. La donna sarebbe stata picchiata, offesa, avrebbe ricevuto sputi, calci in pancia durante la seconda gravidanza con il marito che la invitava ad abortire, ritenendo il figlio non suo. Inoltre, le sarebbe stato impedito di usare il bancomat ma anche di mangiare gli alimenti acquistati dal marito, riservati a lui e ai figli. La donna sarebbe stata poi vittima di episodi di violenza sessuale, subendo passivamente rapporti per timore di ritorsioni.
Lo stalking invece è successivo alla decisione della 40enne di tornare a vivere con i genitori insieme ai figli. A seguito di questo passo l'uomo avrebbe tenuto comportamenti persecutori tanto che la donna avrebbe anche accusato episodi di tachicardia ricorrente, oltre che forti timori tanto per se stessa quanto per i figli. L'accusa fa riferimento ad appostamenti sotto casa dei suoceri, vicino alla scuola di uno dei figli o alla parrocchia dove frequentava il corso di catechismo.
Dopo il rinvio incassato dall'udienza del aprile, il caso è stato discusso nuovamente di fronte al giudice per le udienze preliminari Carlo Negri. Al termine il magistrato ha ritenuto di accogliere le richieste del pubblico ministero. Da parte della difesa fiducia di arrivare all'assoluzione nel corso del dibattimento. In udienza l'avvocato Anna Osti si è costituita parte civile tanto per la moglie dell'imputato quanto per i tre figli. Nel corso del dibattimento affiancherà quindi l'accusa, verosimilmente domandando un risarcimento all'imputato.
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