«Abbiamo le carte in regola per governare il Comune»

Mercoledì 30 Luglio 2014
(m.l.) Per governare a Rovigo, basta bisticci. Parola del commissario provinciale del Pd Anna Maria Miraglia che si dice convinta che il Partito democratico del capoluogo polesano sia «pronto ad assumersi positivamente la responsabilità di governo a Palazzo Nodari» sempre se riesce a mettere da parte le guerre tra correnti e si presenta unito fin dalla prova del congresso. Ma la ricetta della veneziana, arrivata a Rovigo per ricucire le fratture a seguito della tempestosa ultima fase congressuale fallita, è molto più articolata.
Un dialogo e una coalizione con le forze di centrosinistra?
«È auspicabile».
Larghe intese?
«A Roma siamo costretti. A Rovigo no».
Prossimo segretario provinciale?
«Sarebbe una scelta matura se fosse unitaria. È opportuno siano figure diverse da quelle che hanno caratterizzato il passato congresso».
Insomma, in poche parole, il Pd Polesano dovrebbe voltare pagina su Julik Zanellato e Filippo Silvestri. Ma tornando a Palazzo Nodari. Che farà il Pd da qui alle prossime elezioni?
«Deve esprimere una valutazione responsabile sulla caduta dell'amministrazione di Rovigo. Era una giunta che aveva chiaramente dimostrato la propria incapacità di gestire sia il Comune che le aziende che dipendono in larga parte dalla maggioranza che esprime il Comune visto che il resto dei sindaci del polesine rappresenta una percentuale bassa rispetto al capoluogo. Questo cambio di maggioranza è un primo segnale di valutazione positivo perché c'è la speranza che si possa avere un governo più adatto ai necessità della città».
Il Pd sarà protagonista?
«Ha tutte le carte in regola, ma deve presentarsi in modo compatto e superare le tensioni del passato. C'è un'ipotesi di primarie. Se di partito o di coalizione dovranno deciderlo gli amici di Rovigo».
Quale sarà il suo ruolo?
«Io devo mettere in atto tutte le iniziative per un congresso sereno. Auspico in una gestione unitaria del partito. Sarebbe un atto molto responsabile. Non i permetto di metterci la bocca: la scelta dei candidati spetta al partito con i suoi organi regolari. Il solo consiglio che dò è che sarebbe opportuno che il segretario sia scelto unitariamente e tra persone diverse dalle figure che hanno caratterizzato il passato congresso. Se il partito si presenta così potrà aspirare al governo del Comune. Che poi sia aperto alle altre forze del centrosinistra mi sembra auspicabile mentre le larghe intese non sono una scelta da fare a Rovigo: una maggioranza e un'opposizione sono la forma più corretta per la città».
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