A caccia nelle telecamere

Domenica 1 Febbraio 2015
Le telecamere del posteggio del grattacielo di Ferrara e la memoria del cellulare. Sono due degli elementi ai quali stanno lavorando i carabinieri del Nucleo investigativo di Rovigo, impegnati assieme ai colleghi del Nucleo operativo radiomobile di Castelmassa per fare chiarezza sull'omicidio di Sereno Berveglieri, 78 anni, muratore in pensione ritrovato senza vita nella sua abitazione di via Cavo Bentivoglio a San Pietro Polesine. È stato il figlio Luca, arrivato sul posto assieme alla moglie Moira nel primo pomeriggio di mercoledì, a effettuare la raggelante scoperta. L'uomo era in cucina a pianoterra, l'ambiente subito successivo al garage dal quale il figlio è entrato. Vestito normalmente, in testa aveva un sacchetto per l'immondizia stretto a mò di cappuccio. A terra vicino a lui, poco sangue. Nessun disordine in casa, porte e finestre senza segni di scasso, nessun segno che qualcuno avesse cercato soldi o preziosi. È sparita solo la televisione. Secondo gli inquirenti un chiaro segno di depistaggio. La sparizione dell'auto, una vecchia Peugeot 106, viene invece spiegata col tentativo di procurarsi una celere fuga dopo un evento assolutamente non pianificato: l'omicidio.
L'idea degli investigatori è sempre che il crimine, collocato nella tarda serata di domenica, sia stato commesso da qualcuno che conosceva il 78enne abbastanza da indurre questo ad aprire la porta senza remore, nonostante l'ora tarda. A meno che non ci fosse addirittura un appuntamento fissato.
L'auto è stata ritrovata nel posteggio del grattacielo di Ferrara giovedì. È lì sicuramente da lunedì. Ora sarà analizzata a fondo, così come il sacchetto. Gli investigatori lavoreranno sui filmati delle telecamere che sorvegliano l'area, nella speranza di cogliere immagini utili. Allo stesso modo sarà approfondito l'esame della memoria del telefono cellulare dell'anziano. Non aiuta il fatto che lo usasse di rado. Pare siano emerse alcune chiamate, seppure non recentissime, verso utenze di persone straniere. Un dato che ben si sposerebbe con la decisione di lasciare l'auto al grattacielo, dove vivono tanti extracomunitari, soprattutto nordafricani. Gli investigatori tuttavia restano convinti che l'omicidio sia stato commesso da qualcuno che conosceva bene l'ex muratore. Non paiono quindi lasciarsi tentare più che tanto dalla pista dello straniero.
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