«Serve certezza della pena»

Lunedì 5 Ottobre 2015
«Apprendiamo con rammarico il giusto disappunto rappresentato dal presidente dei giovani industriali rodigini, Andrea Pascucci, sulla situazione criminosa creatasi nell'ex oasi felice di Rovigo, con particolare riferimento ai furti nelle aziende». Il sindaco di polizia Ugl ne approfitta per lanciare un nuovo allarme sulla sicurezza. «La decretata fine della nostra Prefettura - dice il segretario provinciale Demis Scarpecci - temiamo possa avere un effetto domino sulla Questura. Una eventuale chiusura o declassamento, porterebbe innanzitutto ad una minore possibilità di dialogo col governo centrale, poichè è il questore che tiene i rapporti col Ministero sulla sicurezza. Un domani tutto questo potrebbe essere demandato al questore di Padova senza che abbia una approfondita conoscenza del territorio, della provincia e delle sue dinamiche».
Per quanto riguarda l'aumento della criminalità, l'Ugl concorda con la nota dei giovani imprenditori laddove si afferma che una legislazione troppo garantista, sta di fatto vanificando molto del lavoro delle forze dell'ordine. «Delinquenti arrestati al pomeriggio e rilasciati la sera, leggi che trascurano i diritti delle parti lese. chi risarcisce una ditta di autotrasporti a cui rubano 1000 litri di gasolio? Chi garantisce un'impresa edile a cui rubano attrezzature per migliaia di euro?».
Ugl Polizia invoca «più uomini, più mezzi e certezza della pena: se vogliamo fare sicurezza, questa e l'unica maniera». Secondo il sindacato la politica del governo in materia di sicurezza è fallimentare. «Ben venga dalla società “civile” un grido d'allarme che possa sollecitare il governo centrale ad innescare un cambio di rotta in materia legislativa. Non ci stancheremo mai di dirlo: chi delinque deve essere condannato e scontare la pena in carcere fin da subito e non dopo aver commesso decine e decine di furti».
E a proposito di carcere, l'Ugl chiede quando sarà concluso il nuovo penitenziario rodigino. «Anche l'istituto penitenziario potrebbe passare nelle mani di Padova? E il personale che opera nella attuale casa circondariale, dismessa da almeno un decennio, che fine farà? Che fine faranno tutti gli altri corpi che hanno competenza sulla provincia di Rovigo? Attendiamo risposte dalla politica».

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