«Non so dove sbattere la testa, fino a quando potrò farcela?»

Lunedì 15 Settembre 2014
«Non so dove sbattere la testa, fino a quando potrò farcela?»
(F.Pav.) Vediamoli allora gli occupati in lavori di pubblica utilità che rischiano di perdere nei prossimi mesi quel modesto, ma indispensabile paracadute del lavoro sociale.
C'è il disoccupato 50enne che si è visto espulso dal lavoro per vicenda negative che hanno travolto l'azienda in cui lavorava, troppo giovane per la pensione e troppo in là con gli anni per contratti di lavoro riservati ai più giovani. E c'è la mamma con minori a carico, separata e senza reddito, il cui ex coniuge non passa gli alimenti, che non riesce a mandare i figli a scuola.
La storia di Floriano Galasso di Boara Polesine è lo specchio di come un lavoratore 59enne ancora in salute con alle spalle una vita e una famiglia felice, un'esistenza tutto sommato agiata frutto del proprio lavoro, si possa trovare da un giorno all'altro schiacciato sotto il peso di difficoltà economiche e senza la minima forma di ammortizzamento alla mancanza di un reddito da lavoro.
Floriano ha lavorato in fabbrica come verniciatore per decenni. Perso il lavoro perché l'azienda, preda della crisi, lo ha licenziato, si è messo in proprio con un banco di frutta e verdura. Tasse, burocrazia, scarso reddito lo hanno fatto desistere e da cinque anni l'unico stipendio che arriva in casa è quello del figlio 30enne che però ora aspirerebbe a farsi una famiglia con la ragazza con la quale è fidanzato da molti anni. Intanto la moglie di Floriano si è ammalata seriamente e le cure costano. L'altro figlio di 17 anni frequenta le superiori con profitto e merita di concludere gli studi come chiunque altro suo coetaneo.
«In certi momenti l'esasperazione è irrefrenabile - spiega Galasso - Non sai dove sbattere la testa. Vedo la mia famiglia che soffre e non poter andare incontro alle loro esigenze mi annienta psicologicamente. Senti di quello che l'ha fatta finita, leggi di quell'altro che non ne può più e anch'io ormai mi sto chiedendo quanto potrò resistere in queste condizioni?».
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