«La sua era una visione "alta" della città: era preoccupato per la politica attuale»

Domenica 29 Marzo 2015
(M.Luc.) Non solo la cultura. Anche la politica piange amaramente la scomparsa di Gabbris Ferrari, che fu anche vicesindaco del capoluogo polesano con la Giunta di Fabio Baratella. Ex sindaci ed ex assessori lo ricordano come un amico e una persona innamorata della sua città.
Raffaella Salmaso, vice segretario del Pd Veneto, fu in giunta con lui con il due volte sindaco. «Quelli con Gabbris sono tutti ricordi felici e sereni. Lui era una persona positiva, nonostante negli ultimi tempi fosse preoccupato per la piega che prendeva la politica. In casa ho un suo quadro e null'altro potrebbe esprimere meglio la sua persona: il colore, anzi, i colori».
È commosso l'ex sindaco Fabio Baratella. «Era un grandissimo amico. Una persona che stimo moltissimo. Era un uomo che non aveva paura di spendersi e anche delle sue idee. Era geniale, una persona che ha avuto riconoscimenti non solo in Italia, ma anche all'estero e ha reso grande Rovigo. Ha avuto numerosi premi per la regia e le scenografie. Ma era molto più di questo. Una persona eccellente anche dal punto di vista personale che oltre ad aver insegnato in Accademia, ha fatto cose meravigliose per la città. Non aveva il timore di rompere e di sperimentare. Anche nel privato era gradevolissimo».
Baratella non ha dubbi in merito. «Sarà difficile da dimenticare. Anzi, sono certo che nessuno che l'ha amato lo farà. Mi ha scavato un solco nel cuore che sarà impossibile riempire».
Un ricordo emozionato anche quello di Federico Frigato, che collaborò con lui quando fu assessore alla Cultura con la giunta Merchiori. «Sono davvero addolorato per la scomparsa di un amico. Ho conosciuto Gabbris nel 2008 quando sono diventato assessore. La nostra città perde una delle menti più brillanti degli ultimi anni. A lui si devono molte intuizioni e progetti che hanno consentito di elevarne il livello culturale. Quando ti capitava di confrontarti con Gabbris ne rimanevi affascinato, per ore. Quel modo gentile e acuto, quella conoscenza approfondita dell'arte, del teatro, della pittura, ma di tanto altro, lo rendevano un vero Maestro. Così lo chiamavamo per riconoscergli quella giusta superiorità intellettuale. Se a Rovigo esiste il Museo dei Grandi fiumi è per opera sua e di pochi altri. Mancherà tanto a questo territorio quella sua visione alta e mai provinciale. E quella sua capacità di metterci la faccia, sempre, anche quando non era conveniente, per il bene della città».
«Gabbris - osserva Graziano Azzalin, consigliere regionale Pd - è stato uomo di parte nel senso più bello e pieno del termine, cioè quello di chi vive e lotta tendendo fattivamente verso un orizzonte di progresso, per il superamento del limite dell'esistente». Cordoglio anche da parte dell'Accademia dei Concordi, di cui Ferrari era socio. Anche l'ultimo sindaco rodigino, Bruno Piva, seppure non della stessa corrente politica, lo ricorda con affetto. «A prescindere dalle differenze di vedute, credo che tutta Rovigo pianga un grande uomo della cultura che ci ha rappresentato anche al di fuori dei confini della città. Aveva un grande attaccamento alla città e alla sua terra. L'avevo visitato poco tempo fa, anche in qualità di medico. Sono molto dispiaciuto per la sua scomparsa».
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