«La pinacoteca sarà riaperta»

Martedì 13 Ottobre 2015
La pinacoteca riaprirà. Lo sostiene la Fondazione Cariparo rispondendo sia alla denuncia fatta dalla consigliere Silvia Menon in merito a Palazzo Roverella chiuso, sia alla “epigrafe” affissa alla porta di Palazzo Roverella sulla fine dell'attività culturale.
La Fondazione ricorda che il 30 giugno aveva detto che la prossima mostra sarà nel 2016, dedicata a Gauguin, i Nabis e l'influenza sull'arte italiana, che slitterà però alla seconda metà dell'anno per problemi di prestiti dei quadri, mentre rispetto agli ultimi anni, non ci sarebbero state mostre in questo autunno. «Resta confermato l'impegno - sottolinea la Fondazione - di concerto con il Comune e con l'Accademia dei Concordi, a proseguire» nell'organizzazione di mostre e «nella valorizzazione della pinacoteca dell'Accademia» e che per questo «si sta valutando, ne verrà data comunicazione entro ottobre, l'apertura di Palazzo Roverella per la visita alle opere dell'Accademia e del Seminario vescovile, il cui nucleo consistente è esposto dal 20 giugno scorso al prossimo 8 novembre al Forte di Bard ad Aosta, dove sono state apprezzate già da 22mila visitatori».
In municipio, intanto, il consigliere comunale Antonio Rossi, della Lista Tosi, ha depositato un'interrogazione sulla chiusura del Roverella nella quale, ricordando l'importanza delle mostre nella vita culturale ed economica cittadina, e con la preoccupazione dei lavoratori e delle famiglie «per il proprio futuro economico», chiede al sindaco e agli assessori quali siano le prospettive lavorative dei dipendenti delle cooperative impegnate al Roverella, le certezze sulla programmazione 2015-2016 degli eventi e cosa abbia fatto il Comune per prevenire «l'incresciosa situazione» e cosa intenda fare per risolvere il problema.
Da parte dalla coop Turismo & cultura, infine, arriva la dichiarazione di estraneità al cartello affisso sulla porta del Roverella, ritenuto scherzo di cattivo gusto, e «deplora il metodo e l'anonimato del documento nella convinzione che tali azioni siano solo fonte di confusione, malessere e non portino a risultati positivi»
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