«Finanziamenti-fantasma che sarebbero arrivati tardi»

Domenica 21 Settembre 2014
(M.Luc.) L'Ater di Rovigo perde 1 milione 800mila euro di contributi regionali per 12 alloggi in Polesine. Il presidente Aldo Guarnieri si giustifica: «Era un finanziamento fantasma». E l'ex componente del suo Cda Lores Brusco parte con l'affondo: «L'Ater di Rovigo sta andando in default, tanto varrebbe commissariarla subito. Stiamo perdendo centinaia di migliaia di euro in una provincia che di certo non è ricca. E non è nemmeno la prima volta».
La decisione della revoca del finanziamento si evince dal decreto regionale 76 dell'11 settembre a firma di Marco Bellinello, della direzione per l'Edilizia Abitativa, «per il mancato avvio dei lavori» e perché «nessuna deduzione è stata trasmessa dall'Ater di Rovigo in ordine alla comunicazione effettuata» riguardante il ritiro del contributo. Guarnieri è chiaro: «Sono della teoria che si spende solo se si hanno i soldi in tasca. I finanziamenti regionali hanno sempre avuto ritardi mostruosi per l'erogazione. Ma le ditte costruttrici che hanno rapporti con Ater vanno pagate subito sia per correttezza sia perchè previsto in contratto. Al momento dell'insediamento dell'attuale CdA l'Ater era in rosso per circa 10 milioni. Proprio per la passata inavvedutezza di avere avviato cantieri confidando sulla immediata erogazione regionale che invece è arrivata nell'arco di anni. Da qui la decisione di tre anni fa, avallata da tutti i componenti del Cda, da destra a sinistra, di interrompere ogni tipo di progettazione ed edificazione fino a quando il bilancio non fosse tornato a posto». C'è però la mancata comunicazione a Venezia: «Quale deduzione avrebbe dovuto fornire l'Ater alla Regione su un "finanziamento fantasma"?», s'interroga Guarnieri. Brusco la vede diversamente: «I soldi c'erano eccome, ma ad agosto erano in ferie e per questo non hanno risposto. In ogni caso di soldi buttati via ce n'è una lunga lista: lo scheletro di via Bramante, i fondi europei per il contenimento energetico, la promozione a dirigente di Frighi. Ha ragione Tiziana Virgili ad avermi mandato via perché sbagliavo - ironizza Brusco - In effetti mi sbagliavo: chiedevo conto di un solo milione di euro, mentre i soldi sono molti di più».
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