Ville Venete, due patteggiamenti per truffa

Venerdì 27 Febbraio 2015
PORDENONE - Si è conclusa con un patteggiamento la vicenda processuale che riguardava Marco Brancaleoni, il tecnico originario del Polesine ma residente a Venezia che era accusato di corruzione per la truffa ai danni dell'ente Ville Venete. Ieri mattina, davanti al gup lagunare Sara Natto, difeso dall'avvocato Tommaso Bortoluzzi, Brancaleoni ha patteggiato due anni con la pena sospesa, così come era già stato concordato nei mesi scorsi tra le parti. Secondo il pubblico ministero Tonini, che aveva avviato l'inchiesta, l'architetto dell'ente regionale delle Ville Venete si sarebbe fatto pagare fino a 10mila euro da alcuni proprietari di ville in modo da far crescere le spese sostenute per il restauro degli edifici, ottenendo contributi pubblici più consistenti rispetto al dovuto. Per quanto riguarda gli imprenditori coinvolti - tra cui l'avianese Bruno Carraro, titolare della Domovip e proprietario di villa Menegozzi Brazzoduro Carraro (difeso dall'avvocato Marco Di Benedetto) - l'udienza è stata rinviata in attesa che venga nominato un altro giudice, in quanto ieri il gup, pronunciandosi sui patteggiamento, è diventato incompatibile. Sempre ieri ha patteggiato un anno (pena sospesa) la moglie di Brancaleoni, Chiara Catalano, anche lei rimasta coinvolta nella vicenda.
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