Villalta: «Una vetrina culturale per gli autori»

Lunedì 22 Settembre 2014
PORDENONE - (loma) Strade e sale strapiene per Umberto Eco, Massimo Cacciari, David Grossman e Margaret Atwood, così come pure per Simone Marcuzzi intervistato da Federica Manzon, per i fratelli Marco e Remo Anzovino, il duo comico dei Papu. Se i primi sono noti a livello internazionale, i secondi sono delle glorie locali. Eppure, tutti hanno goduto, nei giorni di Pordenonelegge, di una partecipe attenzione da parte del pubblico. La fiera del libro, come vetrina degli autori e delle loro opere, poco importa se distribuite in tutto il mondo o solo su scala regionale. «Non abbiamo un pubblico passivo, ma partecipe, che ha seguito le presentazioni con attenzione e non solo per amicizia, interagendo con gli ospiti - ammette Gian Mario Villalta, direttore artistico della rassegna - tanto che anche gli incontri di mercoledì e giovedì, pensati innanzitutto per le scuole, hanno registrato alte presenze anche di adulti. Cinque giorni intensi, merito di tutti i pordenonesi, del territorio, che hanno collaborato in diversi modi alla riuscita di questa edizione, la prima gestita dalla fondazione Pordenonelegge, riuscita benissimo. Il lavoro culturale è serio, non si improvvisa».
Il meteo è stato clemente, nonostante le previsioni, e tra le centinaia di ospiti, uno ha colpito in particolare Villalta: «Dino Zoff, affabile, generoso e dotato anche di spirito».
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