Via libera alla caccia al cinghiale

Sabato 4 Luglio 2015
TRIESTE - «Ci siamo dopo 22 anni», annuncia l'assessore Paolo Panontin. Un tempo che sembra mostruoso. Da ieri la Regione ha un nuovo Piano faunistico. Il ponderoso documento, frutto di lunga e travagliata preparazione, ha conseguito l'approvazione definitiva della Giunta, presieduta dall'assessore anziano Gianni Torrenti in assenza di Debora Serracchiani e del vice Bolzonello.
Numerosissime le novità introdotte dal Piano, ma una forse più di altre coinvolge direttamente la popolazione: sarà ora possibile superare tutti i vicoli e dar corso a piani intensivi di abbattimento degli animali cosiddetti nocivi, a cominciare dalle orde di cinghiali che infestano non più i boschi e sempre più intensivamente le coltivazioni, ma anche i centri abitati, con evidenti rischi per i cittadini e i loro averi. Le cronache non hanno mancato di riferire anche recentemente episodi di vere e proprie aggressioni, pur se sporadiche, con cruente conseguenze.
Diciamo anche, però, che l'operatività delle nuove previsioni normative dovrà attendere ancora qualche mese: «Ora scatta la fase attuativa - spiega Panontin - e si dà corso alla definizione dei piani venatori distrettuali». Si andrà insomma a fine anno e perciò la stagione di caccia comincerà a settembre con il vecchio sistema.
«Questo adempimento riveste una strardinaria importanza - afferma l'assessore - non fosse altro che per il rispetto, finalmente possibile, delle norme legislative regionali in materia: esse prevedono infatti una pianificazione puntuale delle attività venatorie sul territorio del Friuli Venezia Giulia».
Il vero scoglio che la Regione dovrà affrontare a brevissimo termine è in agenda già per mercoledì prossimo: l'udienza davanti al Tribunale amministrativo regionale che deve decidere se sospendere o meno i provvedimenti-ponte adottati dalla Giunta, necessariamente privi di una serie di adempimenti, così come lamenta la Lega anticaccia promotrice dell'iniziativa giudiziaria.
Nel frattempo, però, dopo un primo varo provvisorio in Giunta, il Piano faunistico ha incassato il via libera Vas, ossia la Valutazione ambientale strategica, che una settimana fa ha indicato una serie di prescrizioni che «in larga misura abbiamo recepito». La Regione farà propri questi argomenti per difendersi davanti al Tar: si tratta, fra l'altro, di discipline relative alla caccia con segugi, alle specie migratorie cacciabili e ai periodi di attività venatoria che le riguardano, ma anche la pronta caccia al fagiano (a suo tempo al centro di polemiche sia sulla sponda ambientalista che su quella dei cacciatori) e il numero di capi che è consentito mettere nel carniere.
Panontin osserva che la Regione si è anche adeguata alle direttive impartite dall'Ispra non meno che in merito alla tutela delle biodiversità. Ora ha fiducia che «gli ambientalisti considerino come noi il varo sospirato di questo Piano faunistico come un importante punti di approdo che vede tutelate anche le esigenze da loro manifestate». Un messaggio che con parole più dirette significa: vedete voi se a questo punto non sia il caso di rinunciare al ricorso.

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