Vedovo, muore e lascia 4 figli

Lunedì 15 Settembre 2014
La mamma Josefa Ramona Anchoverri era morta improvvisamente per una virosi fulminante a soli 40 anni il 5 settembre 2010. , nella notte tra venerdì e sabato è morto anche il padre, Claudio Juan Rossi, 49 anni operaio, stroncato da arresto cardiaco mentre si trovava in ferie a Chioggia. Nel dolore e ormai soli i 4 figli della coppia: Lucio 21 anni, operaio, Maria, 19 anni studentessa, e altri due fratelli di 16 e 13 anni. In queste ore nella casa della famiglia, nel quartiere di San Liberale, numerosi sacilesi hanno cercato di portare il loro conforto ai 4 ragazzi, con loro anche diversi amici argentini che avrebbero dovuto trascorrere assieme a Claudio un periodo di vacanza.
La famiglia Rossi era arrivata dall'Argentina meno di una decina di anni fa. Una decisione quella obbligata per Claudio, di origini italiane, in seguito alla crisi economica nel paese sudamericano. Claudio e Josefa Ramona non si erano persi d'animo, si sono subito rimboccati le maniche e si sono rifatti una vita a Sacile, dove hanno comprato una casa in via Gramsci. Per coprire le rate del mutuo papà Claudio, operaio alla Karton, faceva i turni di notte, e Josefa Ramona lavorava sodo, prestando servizio in diverse abitazioni.
Nel settembre 2010, in pochi giorni, la donna era morta e la famiglia aveva acconsentito alla donazione degli organi. Per Claudio, vedovo e con quattro figli, la disperazione. I vicini di casa si erano mobilitati spontaneamente dando vita ad un'iniziativa per aiutarli, supportati dalla Bcc pordenonese.
Venerdì notte anche per Claudio, mentre stava trascorrendo qualche giornata di ferie a Chioggia, la morte improvvisa - a distanza di 4 anni dalla moglie - lo ha strappato ai figli, ora, rimasti soli. C'è dolore in via Gramsci ma non rassegnazione: Lucio che nel frattempo ha trovato lavoro in un'azienda di San Quirino, si ritrova capofamiglia; carattere forte e deciso, sente la responsabilità che lo attende ma non si perde d'animo. «Guai - sottolinea mentre attorniato da amici e vicini, tornati a stringersi subito attorno ai quattro giovani - se dimostrassi ai miei fratelli, tutti studenti, un solo momento di debolezza. Dobbiamo essere forti come lo sono stati i nostri genitori perché questo sono sicuro è quello che vogliono».
Per Lucio nella casa di via Gramsci la vita deve continuare: «Siamo quattro fratelli uniti e forti, cercherò di essere per loro guida ed esempio».
Intanto in attesa del nullaosta per il trasporto della salma a Sacile, domani sera alle 19.30 in Duomo ci sarà la recita del Rosario, mentre i funerali saranno celebrati sempre in Duomo mercoledì o giovedì.
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