Unioni omosessuali In Consiglio Pd diviso Ma l'Arcigay promuove il capogruppo Tomasello

Venerdì 24 Ottobre 2014
PORDENONE - (d.l.) Nuove grane per il sindaco Claudio Pedrotti dopo la registrazione del matrimonio gay in Comune. «L'azione del sindaco è contraria alla legge, secondo quanto previsto dalla Costituzione, dal Codice civile, dalle sentenze della Corte di cassazione e della Corte costituzionale. Tutte norme richiamate nella circolare del ministro dell'Interno Alfano». A parlare non è l'opposizione di centrodestra, ma due consiglieri di maggioranza del Pd che appoggiano la giunta Pedrotti. Gregorio Martino e Marco Bonazza, dopo la firma, hanno presentato un'interrogazione al sindaco. «L'articolo 29 della Costituzione sancisce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio, e nello specifico, “come unione tra persone di sesso diverso”. Sull'argomento non vi è stato un dibattito in Consiglio comunale, né tantomeno la questione appartiene all'azione programmatica dell'amministrazione comunale», insistono Martino e Bonazza. Una posizione che arriva dopo i "malumori" e i consigli a "tenere un profilo basso sulla questione" espressi da alcuni assessori (anche del Pd) nell'ultima giunta. Ora i due consiglieri chiedono "quali siano state le motivazioni che hanno spinto il sindaco a firmare sapendo che la suddetta trascrizione non avrebbe prodotto effetti giuridici, non rispettando inoltre la legge come indicato nella direttiva Alfano". Si chiede poi se "ha agito autonomamente per propria convinzione personale sull'argomento oppure se frutto di un confronto all'interno della Giunta". E infine "se non ritiene che avrebbe potuto utilizzare altre modalità per affrontare la questione". Intanto l'Arcigay Friuli plaude al capogruppo Pd in Consiglio Fausto Tomasello che ha proposto una mozione a favore delle registrazioni in tutti i Comuni della provincia. «Preferiamo chi lavora per dare diritti come Tomasello rispetto a chi manifesta con i "fondamentalisti" (il riferimento è alle Sentinelle, ndr) come ha fatto Gregorio Martino».
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