Un reddito minimo da 500 euro

Sabato 23 Maggio 2015
TRIESTE - Un assegno massimo di 500 euro al mese per non più di 12 mesi, con l'eventuale riattivazione per un massimo di un altr'anno previa interruzione, auspicabilmente dovuta alla circostanza che si è trovato un lavoro. L'Isee non deve in alcun caso superare i 6mila euro. Sono le condizioni fondanti del reddito minimo messe a punto quale misura sperimentale dall'assessore Maria Sandra Telesca e presentate ieri alla Giunta regionale.
Si tratta di un a base "tecnica" che servirà al Consiglio regionale per elaborare una proposta di legge da cantierare entro la fine di giugno. L'impianto, frutto di molteplici elaborazioni e proiezioni definite dalla Direzione centrale Salute della Regione, contempla una serie di prescrizioni tassative. Innanzitutto occorre precisare che i beneficiari saranno tutti i cittadini con famiglie (anche unipersonali) in cui almeno una persona sia residente da almeno un anno in Friuli Venezia Giulia.
I soldi da erogare saranno uguali alla differenza fra 6mila euro e l'Isee posseduto: pertanto se una famiglia dovesse presentare un Isee pari a zero, il beneficio regionale arriverà al massimo di 6mila euro per un anno d'intervento, in ogni caso 500 euro mensili da erogare ogni due mesi mediante lo strumento di una "carta sociale" elettronica, in tutto simile alla Social Card, abilitata al circuito Master Card. I beneficiari del reddito minimo dovranno dimostrare «una disponibilità immediata a lavorare o a intraprendere percorsi formativi o di avvicinamento all'occupazione», spiega Telesca. Per beneficiari si devono intendere «tutti i componenti in età attiva del nucleo familiare», con tanto di impegno scritto nero su bianco.
Fra gli altri requisiti: non ricevere somme superiori a 600 euro mensili di natura previdenziale, indennitaria e assistenziale, a qualsiasi titolo concessi dalla Regione, dallo Stato o da altre Pubbliche amministrazioni. Si può arrivare fino a 900 euro nel solo caso che in famiglia viva una persona non autosufficiente. E occhio: niente auto acquistate negli ultimi 12 mesi, niente moto sopra i 250 cc comprate negli ultimi tre anni e niente vetture con oltre 1300 cc.
L'assessore chiarisce che questa misura regionale è compatibile con quella che sta mettendo a punto il Governo nazionale, anzi gioca a favore la circostanza che sarà possibile affidare all'Inps «tutta l'attività di verifica dei requisiti d'accesso alla misura e tutti i controlli sulle domande, nonché l'erogazione ai beneficiari».
Quanto all'iter per approdare al finanziamento effettivo, la Regione si vedrà semplificata la gestione del sistema grazie al trasferimento delle risorse a un soggetto unitario, per l'appunto l'Istituto di previdenza, che dovrebbe garantire condizioni uniformi in tutto il Fvg.
E veniamo ai soldi necessari per l'operazione: quest'anno si partirà nel secondo semestre (settembre?) utilizzando fino a dicembre i 10 milioni stanziati con la legge finanziaria regionale 2015. Dal 2016, tuttavia, si attingerà per 11,5 milioni alla dote finanziaria del Fondo di solidarietà regionale, che sarà di fatto abolito per far luogo a questa nuova misura. Inoltre si valuta la cessazione della Social Card per bambini da zero a tre anni (ora c'è il bonus-bebè del Governo) da confermare però per gli anziani, affiancandola con progetti mirati per la popolazione più avanti negli anni. Si attingerà anche all'Obiettivo 9 del Fondo sociale europeo e sarà infine sforbiciato lo sconto elettrico con Carta famiglia.
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