Un bambino su quattro è sovrappeso

Giovedì 30 Luglio 2015
In Friuli Venezia Giulia i bambini delle scuole elementari sono sovrappeso, obesi o hanno problemi di obesità severa in percentuali inferiori alla media nazionale, ma non c'è da stare allegri almeno per due motivi: dalle ripetute rilevazioni si evince una situazione sostanzialmente stazionaria negli ultimi anni, mentre nel resto d'Italia vi è stato un netto miglioramento; e ci sono altre regioni che stanno facendo meglio, tanto che il Friuli Venezia Giulia si trova dietro ben quattro realtà: Bolzano, prima in classifica, Valle d'Aosta, Trento e Lombardia.
È la fotografia che emerge dalla quarta rilevazione (con dati 2014) del sistema di sorveglianza "Okkio alla Salute", promosso dal Ministero della Salute e finalizzato alla promozione della salute e della crescita sana nei bambini della scuola primaria. Un documento finito sotto i riflettori della Provincia di Udine per studiare i miglioramenti possibili. Primo fra tutti, «far tornare i bambini a giocare spontaneamente ogni giorno», afferma l'assessore allo Sport e all'Istruzione, Beppino Govetto.
I numeri dicono che nel 2014 nella fascia d'età 8-9 anni in regione il 18% dei bambini era in sovrappeso, il 4,5% obeso e l'1,2% aveva gravi problemi di obesità. La media italiana è del 20,9% in sovrappeso, ma nella provincia di Bolzano, dove si registra la condizione migliore, la percentuale scende al 13,4%. Il dato peggiore per il sovrappeso si registra in Campania, pari al 28,6% della popolazione fra gli 8 e i 9 anni, con percentuali elevate anche nel resto del Sud.
In regione l'indagine ha coinvolto 1.647 bambini e 86 plessi scolastici, con 1.721 famiglie che hanno compilato il questionario loro proposto.
Le conclusioni degli esperti sono chiare: «I bambini della nostra regione fanno poca attività fisica rispetto alle raccomandazioni di giocare all'aperto o fare attività fisica strutturata per almeno un'ora tutti i giorni». Inoltre, «solo 1 bambino su 5 ha un livello di attività fisica raccomandato per la sua età».
Che fare? «I bambini devono tornare a giocare liberamente molto di più di quanto facciano oggi», afferma Govetto, che ha deciso di mettere i ferri in acqua per un'opera di sensibilizzazione che coinvolga scuole, associazioni sportive e famiglie. «Pur comprendendo le difficoltà per molti genitori di conciliare tempi di lavoro e di vita della famiglia - afferma -, li invito a incentivare questi momenti di incontro e soprattutto di gioco libero e spontaneo tra i bambini».
Una buona prassi anche per contrastare l'insorgenza di patologie come ipertensione e diabete di tipo 2. Consapevole però dei tanti "pericoli" con cui oggi si deve fare i conti giocando in strada o nei parchi, Govetto ha già studiato un programma d'azione mirato: «Sensibilizzeremo le associazioni sportive perché mettano a disposizione i loro spazi non solo per gli allenamenti, ma anche per il gioco libero; cercheremo di favorire l'utilizzo degli spazi all'aperto delle scuole materne pubbliche, per esempio, nei mesi estivi in cui restano chiuse; sensibilizzeremo le famiglie perché, in spirito di collaborazione, rendano possibile il gioco in cortile con un po' di sorveglianza». E per quest'ultimo aspetto, Govetto non esita a mettere in pista il "nonno vigile". Inoltre, l'assessore si farà promotore, in sintonia con l'Ufficio scolastico regionale e il coordinatore di educazione fisica e sportiva della provincia di Udine, Claudio Bardini, di alcuni incontri con insegnanti e genitori per ribadire l'importanza dell'attività motoria fatta con regolarità dai bambini.
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