Terremoto, alle 21.01 il tempo riparte

Mercoledì 6 Maggio 2015
Terremoto, alle 21.01 il tempo riparte
Il Friuli che si emoziona e commemora, che "ringrazia e non dimentica", che riflettere e si affida alla conoscenza per migliorarsi, guardando oltre. Il tatuaggio oramai è di quelli indelebili, col fantasma si è imparato a convivere anche se catastrofi recentissime come quella del Nepal rinfrescano i brividi.
Non potrà essere mai banale e scontato un anniversario come questo, i friulani non lo permetterebbero. Ed allora ecco che anche quello di quest'anno, il 39° dopo l'«Orcolàt», regalerà un'ulteriore cicatrice rimarginata. Stasera a Gemona, la capitale morale della tragedia del 1976, tornerà a muovere le sue lancette l'orologio del Castello, lo farà da quelle 21.01 sulle quali si fermarono mentre in città venne giù tutto. «Potremo rialzare lo sguardo e ricongiungerci spiritualmente con il corso del tempo», preannuncia il sindaco gemonese Paolo Urbani; «con l'orologio illuminato inoltre risuoneranno anche i 400 rintocchi del Campanone, e sarà una palpitazione per tutti, una per ognuno dei nostri morti; il tutto sarà preceduto dal ritrovo alle 19.45 sotto la loggia di Palazzo Boton e successivamente la Santa Messa in Duomo; quindi il corteo verso il Cimitero e le orazioni».
Per la cittadina pedemontana significherà anche un ulteriore avvicinamento verso la piena riappropriazione del suo maniero: «Siamo quasi all'80% della ristrutturazione - aggiorna il sindaco - mancano all'appello le opere relative alle vecchie carceri, la sistemazione dei cortili interni, circa un milione di euro di lavori ai quali seguirà la rimozione della gru e del suo basamento per fare spazio alla tanto cara pista da ballo e al palco interno. La speranza in tutti noi è di vederlo finalmente fruibile nella sua interezza per il prossimo anniversario, quello solenne del 40°».
Oggi a perlustrare il cantiere tra l'altro assieme al primo cittadino, ci sarà anche il commissario straordinario della Ricostruzione, Giuseppe Zamberletti, tornato ieri a Gemona per le celebrazioni. Che tra l'altro, dopo le proiezioni dei filmati storici di ieri sera a cura della Cineteca del Friuli, non si esauriranno nella giornata odierna ma avranno altri appuntamenti: venerdì alle 21 in Duomo i Solisti Veneti regaleranno alla città un concerto dal titolo "Nel mirabile tempio risorto"; sabato mattina invece, dalle 9.30, saranno ricordate le vittime del terremoto e dell'opera di soccorso portata alla popolazione dai Vigili del Fuoco presso il monumento di piazzale Chiavola e successivamente trasferimento alla Caserma Goi Pantanali per commemorare i 29 alpini caduti sotto le macerie quel tragico 6 maggio.
Sullo sfondo la macchina organizzativa in vista della ricorrenza del 2016 è sempre in movimento; si attendono le direttive della Regione come annunciato lo scorso 11 aprile a Venzone, con Gemona che ha comunque pronte le sue idee: «Ricordo, ringraziamento e divulgazione saranno i nostri capisaldi - puntualizza Urbani - ed in questi proporremo il raduno nazionale della Protezione civile, l'invito al Pontefice, le iniziative per le scuole della provincia, un concerto evento invitando un'orchestra tedesca od austriaca ed uno speciale televisivo con Bruno Vespa, uno dei giornalisti che all'epoca raccontarono la tragedia».
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