Tavagnacco sonda le parrocchie, Codroipo dice "no"

Venerdì 22 Maggio 2015
UDINE - I sindaci siano solidali con Udine e gli altri Comuni che in questo momento stanno sopportando «il maggiore peso dell'accoglienza». L'appello, l'aveva lanciato nei giorni scorsi l'assessore regionale Gianni Torrenti, chiedendo una sollecitazione dell'Anci. E l'hinterland ha già risposto "presente". Come spiega Gianluca Maiarelli (Tavagnacco), già prima dell'invito di Torrenti, l'assemblea dei sindaci dell'Ambito udinese da lui presieduta si è accordata sull'«avvio di un monitoraggio sui singoli territori per verificare eventuali disponibilità. A Tavagnacco, faremo una verifica con le parrocchie». Questo in vista di una possibile futura «convenzione fra Ambiti, Prefettura e Caritas per gestire al meglio l'emergenza». Disponibile anche Savino (Cervignano), che trova «condivisibile l'appello di Torrenti: ne parleremo alla prossima riunione dell'Ambito. Udine non va lasciata sola e neanche Tarvisio». Ben diversa la posizione di Fabio Marchetti (Codroipo): «A quella riunione non ho partecipato e non sono d'accordo con l'iniziativa dell'Anci. A Codroipo già ospitiamo 19 rifugiati. Non abbiamo spazi per altri profughi. L'assemblea dei sindaci si è già riunita e non abbiamo parlato di questa proposta. La fase dell'emergenza è stata gestita malissimo per colpa del ministero. Torrenti sta cercando di tamponare una falla non sua». Il presidente dell'Anci Fvg Mario Pezzetta tranquillizza Torrenti: «I sindaci non sono solo solidali, ma supersolidali. L'importante è che la Regione ci dia una mano, e mi pare lo stia facendo, a convincere lo Stato a fare le cose che chiediamo», fra cui gli hub di prima accoglienza nelle caserme e la messa a disposizione delle palazzine del demanio militare. Oltre al tetto «invalicabile» dei 2mila profughi.
Cdm

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