Taglio delle poltrone Rivolta in Consiglio

Mercoledì 1 Aprile 2015
Le poltrone della politica non si toccano. Nè tantomeno si tagliano. Neppure se sono quelle (non propriamente dorate) dei consiglieri comunali di Pordenone che comunque a fine mese, tra sedute in aula e commissione servono per mettere insieme una cifretta che si aggira tra 400 e 600 euro di gettoni di presenza. Non tanti, ma evidentemente sufficienti per fare quadrato l'altra sera contro una mozione presentata dal gruppo Pd (per la verità neppure tutto) che chiedeva (alla Regione) di modificare la legge sul numero dei consiglieri a Pordenone portandoli dagli attuali 40 a 32. Insomma, 20% in meno. A schierarsi contro (almeno dai primi discorsi sentiti in aula visto che la mozione è stata rinviata alla prossima seduta) Matteo Loro e Marcello Passoni della minoranza Pd, gli alleati di Fiume e Vivo Pordenone, oltre a Giuseppe Pedicini. Per il resto una parte di opposizione era già andata a casa, un'altra non ha parlato ma l'aria non era certo favorevole a ridurre le poltrone. Resta il fatto che la maggioranza ne è uscita divisa, una sorta di armata Brancaleone e la situazione potrebbe pure prendere un piega peggiore al prossimo incontro. Se non sarà trovata una intesa. Per sgomberare il campo da fraintendimenti c'è subito da dire che la mozione presenta dal gruppo Pd (primo firmatario Fausto Tomasello) anche se approvata non sarebbe operativa, ma si limiterebbe a un messaggio politico alla giunta regionale affinchè modifichi la norma, recependo il taglio dei consiglieri. Come dire che non succederebbe nulla di immediato. Del resto della cancellazione delle Circoscrizioni se ne parla da quindici anni, loro, invece, godono tutte e quattro di buona salute. Il problema, però, è politico (oltre che di immagine visti i tempi che corrono) e questa mozione del Pd oltre ad amplificare le divergenze interne alla minoranza del partito, ha ulteriormente distanziato il Pd da Fiume e Vivo Pordenone, rendendo traballate la maggioranza che regge il sindaco Claudio Pedrotti. A questo si aggiungono le bordate delle opposizioni che prenderanno la palla al balzo per rimarcare il fatto che - se effettivamente ci fosse la volontà di risparmiare - il primo cittadino avrebbe già potuto ridurre di due elementi la giunta portandola da otto a sei. Insomma, il centrosinistra che governa il Comune ha mostrato il fianco molle alla minoranza. Intanto il Fiume, tramite Marco Salvador, ha spiegato che ridurre i consiglieri significherebbe privilegiare i maghi delle preferente, mettendo fuori gioco da una possibile elezione i giovani. In più c'è l'intera questione delle Unità territoriali ancora aperta. Giuseppe Pedicini con Marcello Passoni e Matteo Loro hanno sostenuto che sarebbe più giusto rimettere tutto in discussione (giunta, circoscrizioni e consiglio) facendo un ragionamento complessivo, mentre Roberto Freschi di Vivo Pordenone ha invitato Tomasello a ritirare la mozione. Ora resta da capire se in casa Pd (a livello regionale e provinciale) ci saranno pressioni affinchè il gruppo ritiri la mozione. In questo caso potrebbe aprirsi una ulteriore spaccatura nei Democratici e nella maggioranza comunale. Tutto per un poltrona e una manciata di euro.
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