Sportello per le imprese In Comune è già futuro

Giovedì 29 Gennaio 2015
PORDENONE - Il futuro nel Municipio del capoluogo è già arrivato. Almeno per quanto riguarda lo Sportello unico per le attività produttive. Già, perchè le pratiche (e sono tante) non si fanno più su carta, ma solo tramite accessi telematici. Non solo: in meno di due anni sono state dimezzate le attese e attuati risparmi per l'ente complessivamente di 100 mila euro l'anno. Un lavoro che ha tagliato i costi anche delle aziende facendo scendere la spesa media del 30-40%. Insomma, non c'è male. «Il tutto - ha spiegato il sindaco Claudio Pedrotti - con un investimento tecnologico di appena 3 mila euro per acquisire il software». Il gioco vale sicuramente la candela. Ma chi si rivolge allo sportello unico comunale? Sono in tanti a farlo perchè le pratiche abbracciano un ampio parterre di categorie: si va dai commercianti che devono aprire o chiudere una attività, i pubblici esercizi, gli artigiani e chiunque abbia la necessità di gestire una società, piccola, grande o familiare. Ma al Suap si rivolgono anche i liberi professionisti per le pratiche edilizie, quelle antincendio, tutte le procedure legate alle costruzioni edili, gli impianti di carburante e persino alcune attività di polizia amministrativa. Un numero di riferimento? Nel 2014 le pratiche portate avanti sono state oltre 2000. C'è da dire, però, che Pordenone opera in convenzione con Roveredo e Fontanafredda che si sono affidati proprio alle capacità degli uffici del capoluogo. Ma allo sportello unico si devono rivolgere anche le parrocchie e le associazioni per i punti verdi, l'organizzazione delle sagre o di altri eventi. «Proprio questa mattina - ha raccontato Silvia Cigana, funzionario comunale e vero motore del Servizio - ha chiamato un parroco che doveva organizzare delle cene con i parrocchiani e voleva sapere se era necessaria la Scia (segnalazione certificata di inizio attività ndr.). Ovviamente gli abbiamo risposto che non serviva». Per quanto riguarda i tempi di attesa di smaltimento della pratica si va da un massimo di 40 giorni per quelle edilizie più complesse, alla media di 25 per il commercio al minuto in sede fissa, fino ai 30 dei pubblici esercizi. Tempi che sono più o meno la metà di quelli previsti per legge. «Questa è la vera smart city (città intelligente) - ha spiegato il sindaco - offrire ai cittadini un servizio elevato a costi ridotti, tempi dimezzati e alta qualità».
ldf

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