Si punta sull'Università ma viene "bocciato" il teleapprendimento

Venerdì 6 Marzo 2015
PORDENONE - «È necessario sostenere con tutte le risorse possibili almeno il livello di sviluppo sinora raggiunto dal polo universitario di Pordenone». È questo uno dei passaggi fondamentali della mozione che punta molto sull'Università per il rilancio del Friuli Occidentale. I firmatari, però, bocciano il piano B, rimesso in campo dopo che è fallita la soluzione del Dipartimento misto con l'incardinamento a Pordenone di una trentina di docenti provenienti dagli ateni di Udine e Trieste. Un piano che pur mantenendo come punto di forza il corso di laurea in Scienze Multimediali, salverebbe gli altri corsi di Economia puntando sulle lezioni telematiche. L'e-learning, insomma, il teleapprendimento. Un percorso, però, che i soci del Consorzio devono ancora analizzare ufficialmente in assemblea e per il quale alcuni si sono già mostrati contrari. Ma a mettersi di traverso anche i consiglieri regionali di centrosinistra eletti in provincia. «Attraverso il Consorzio e con un contributo coordinato di Regione e rettorati degli atenei di Udine e Trieste - spiegano i firmatari - crediamo si possa realizzare, non certo la duplicazione dei percorsi didattici, bensì una strategia organica dell'offerta formativa universitaria, capace di coniugare gli standard di qualità e sostenibilità con le opportunità offerte dai territori, privilegiando in tutti i casi la didattica frontale, fondata sul contatto diretto tra studente e docente e solo in via integrativa programmando percorsi formativi in forma telematica».
ldf

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