Seguita e rapinata «Ora è omicidio»

Martedì 2 Settembre 2014
Non più lesioni gravissime ma omicidio preterintenzionale. È questa l'accusa della quale dovrà rispondere ora Luca Lissandron, il ventunenne di Cordenons rinchiuso in carcere a Pordenone in stato di fermo. Sarebbe lui, secondo la Procura di Pordenone sulla scorta delle indagini dei carabinieri di Sacile, l'aggressore di Santina Tosoni, 74 anni, morta ieri all'ospedale di Pordenone in seguito alle ferite riportate cadendo dalle scale, dopo essere stata rapinata della borsetta. L'anziana era stata trovata agonizzante venerdì scorso sul pianerottolo del palazzo di viale Zancanaro dove viveva da sola. Ma nulla aveva fatto pensare a un'aggressione. La caduta e i traumi erano compatibili con un malore, come avevano confermato ai carabinieri di Sacile i soccorritori del 118.
A dare una svolta alla vicenda sono state la borsetta scomparsa e l'arguzia investigativa dei carabinieri al comando del capitano Pierluigi Grosseto. A denunciare lo smarrimento della borsa è stato il figlio della vittima, Edoardo: all'interno c'erano anche documenti, carte di credito e bancomat. Svanita nel nulla... Forse qualche balordo poteva aver approfittato della confusione durante i soccorsi per rubarla. La verità è risultata ben più aghiacciante, ma ci sono volute ore e ore di visione dei filmati delle telecamere del Bennet per farla venire a galla. E tante tessere di un puzzle che i carabinieri sono riusciti a completare. La borsetta è stata ritrovata in un cestino per i rifiuti davanti al supermercato di Sacile; a gettarla una persona poi fuggita a bordo di un'auto. La telecamera ha permesso di leggere la targa: la vettura era stata rubata davanti all'ufficio postale di Cordenons, dove i carabinieri hanno poi trovato una bicicletta, anch'essa rubata dalle rastrelliere delle case popolari, proprio dove vive il ventunenne. Troppe coincidenze, visto che il giovane era stato denunciato il 21 agosto scorso per due furti di biciclette da oltre 20mila euro in altrettanti negozi di Cordenons. E dalle immagini delle telecamere delle Poste il giovane che arriva in sella alla bici e sale nell'auto il cui proprietario aveva lasciato le chiavi nel cruscotto sembra proprio Lissandron. Qualche telefonata e i carabinieri vengono a sapere che da due giorni il giovane manca da casa. Intercettano anche una telefonata del ventunenne che chiede alla madre se qualcuno è venuto a cercarlo. A quel punto i carabinieri di Sacile e Cordenons si appostano davanti alla palazzina dove il giovane risiede: le ore trascorrono lente e alla fine sabato notte eccolo arrivare. Parcheggia l'auto rubata lontano dall'abitazione, si avvicina piano piano e cerca di entrare facendosi largo tra cespugli e siepi, come se temesse di essere visto. I carabinieri lo fermano e lo portano in carcere. È accusato di rapina e lesioni gravissime. Intanto si viene anche a sapere che qualcuno sabato mattina aveva cercato di prelevare denaro dal bancomat dell'anziana. Ma la macchinetta lo aveva "sequestrato".
Ieri Santina Tosoni è morta e su Lissandron pende ora l'ipotesi di accusa di omicidio preterintenzionale.
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