Scuola bocciata prima della campanella

Domenica 30 Agosto 2015
Scuola bocciata prima della campanella
Passo «positivo», ma «non sufficiente». E la riforma denominata dal Governo «Buona scuola» resta piuttosto della «scuola alla buona». Adriano Zonta, segretario regionale Cgil Scuola, saluta così la notizia che, a seguito del provvedimento assunto nell'ultimo Consiglio dei ministri, in Friuli Venezia Giulia saranno coperti 9 posti di dirigenti tra i 42 vacanti e saranno riassegnati i 36 posti di personale Ata che l'anno scorso erano stati attribuiti alla regione per oggettive necessità e che quest'anno, nel primo riparto, erano andati persi. In quest'ultimo caso, comunque, non si tratta di assunzione, tanto meno a tempo indeterminato, ma solo un'assunzione annuale a copertura di conclamate criticità. «È senz'altro una notizia positiva e il risultato di un buon lavoro di squadra tra Ufficio scolastico regionale, sindacati e pressing politico per portare all'attenzione reali bisogni - afferma Zonta -, ma queste risoluzioni e questi numeri non risolvono certo tutti i problemi». Sul fronte dirigenti, specifica il sindacalista, «i titolari che mancano sono 42. Ben vengano quindi i 9 nuovi dirigenti che saranno di ruolo e sono persone che arriveranno da altre regioni, poiché vincitori di concorso, ma che sino ad ora non hanno avuto posti disponibili». Circa la provenienza, «credo che la maggior parte, se non tutti, arriverà dalla Campania, dove la graduatoria non è esaurita». Le dirigenze vacanti, comunque, anche dopo questa immissione saranno più di trenta. «Ciò significa che sono in atto reggenze con dirigenti che devono dividersi tra più sedi e non possono giovarsi neppure di un vicario in distacco dall'insegnamento». E «la questione del vicario - anticipa eventuali obiezioni Zonta - non si risolve con l'organico potenziato. Non è detto che un precario conosca così bene la scuola in cui lavora da poter essere vicario del dirigente». Per ora non si sa quali sono le reggenze che saranno eliminate grazie ai nuovi ingressi dirigenziali. Sarà materia delle prossime settimane.
Se i 36 posti Ata riattribuiti per quest'anno rappresentano una luce, non mancano neppure in questo settore le ombre. «Per tendere alla normalità - ragguaglia Zonta - avremmo bisogno almeno di altri 70 posti, per tecnici, personale amministrativo e per rispondere alle esigenze create dal personale che è stato riconosciuto inidoneo, circa una ventina di posizioni in regione». La situazione «è critica», sottolinea Zonta, anche negli uffici delle scuole. «La sburocratizzazione in realtà è un processo di centralizzazione», afferma perentorio. La conseguenza è che «si è tolta la carta ma si è triplicato il lavoro, con l'aggiunta di sistemi informatici lenti, non adeguati. Non è un'eccezione che si imposti un'operazione e che poi si sia espulsi dal sistema perché non è stato possibile concluderla entro un quarto d'ora causa lentezza delle linee». Nelle scuole anche la fatturazione elettronica «ha triplicato le operazioni da compiere. Per non parlare degli acquisti, per i quali occorre passare dal sistema centrale anche per 10 euro», conclude Zonta. Antonella Lanfrit

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