Salvini: «Debora affoga l'autonomia»

Domenica 19 Aprile 2015
CIVIDALE - È la specialità del Friuli Venezia Giulia messa a rischio dalla «centralizzazione» del premier Matteo Renzi e da una presidente della Regione, Debora Serracchiani, che «qui cerca di fare la friulana ma non le riesce per niente bene», la questione con la quale ieri il leader federale del Carroccio, Matteo Salvini, si è presentato a Cividale per attaccare a testa bassa la presidente della Regione e il suo Governo, abbracciato da una folla variegata stimata attorno alle tremila persone.
«Renzi sta centralizzando tutto - ha attaccato Salvini -, al suo cospetto il Ventennio era un esempio di democrazia. Vuole portare soldi, potere e competenze a Roma e l'ultima parola spetta allo Stato». Perciò, ha aggiunto, «stupisce che ci siano amministratori locali del Pd che fanno finta di non capire e non si ribellano».
Si è detto tanto Renzi per dire molto Serracchiani, come del resto ricordava continuamente il grande manifesto alle spalle dei leader: «Debora Basta, fuori i servi di Renzi dalla nostra Regione». E lei si è ben presto palesata nel circuito mediatico con il mezzo più in voga tra la nuova politica, un tweet: «C'è chi arriva in Fvg, regala slogan e se ne va. Faccia feroce e zero soluzioni. Noi diamo risposte per la montagna».
E tuttavia ieri la Lega è proseguita per la sua strada, lanciando il guanto della sfida. «Da stasera dite alla gente che cambiare si può», ha incitato Salvini, tanto che Fedriga si è sbottonato per le regionali: «Sono disponibile a iniziare la battaglia, ma dobbiamo farlo insieme». Che vuol dire un invito «ad unirsi a tutte le forze libere che vogliono mandare a casa la presidente». Con quale programma? «Non abbiamo la bacchetta magica - ha ammesso Salvini - ma possiamo fare meglio della distratta Serracchiani che va a targhe alterne». Nello specifico, Fedriga ha elencato «frontiere controllate, ospedali aperti, abbattimento delle tasse con la fiscalità di vantaggio». Sono intervenuti il presidente della Provincia di Udine Pietro Fontanini e la consigliere regionale Barbara Zilli. Tra le bordate di Salvini, «nei parchi di Udine non bambini ma profughi» e sul delitto di Pordenone «un certo tipo di incultura islamica purtroppo è arrivata anche in casa nostra».
Fuoco di fila dal Pd, con l'eurodeputata Isabella De Monte e il vice capogruppo alla Camera Ettore Rosato. L'ultima parola al vice presidente della Giunta, Sergio Bolzonello: «Aveva annunciato che avrebbe parlato principalmente di lavoro, magari l'avesse fatto. Ha riproposto il monologo che fa ogni sera in tv. Il suo passaggio in regione - ha concluso - è una meteora che non lascia traccia».(((lanfrita)))

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