PORDENONE - «Le imprese del territorio sono già vessate da tasse e controlli incrociati. Pretendere che si accollino i costi della deludente esperienza del Sistri (Sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti) è irragionevole. Meglio prendere atto del fallimento di Sistri e pensare a un nuovo sistema, meno costoso e più efficiente». Così Mara Piccin incalza la giunta regionale, rilevando, tramite un'interrogazione, che «il sistema Sistri, nato nel 2009, doveva semplificare le procedure e gli adempimenti in materia di tracciabilità dei rifiuti. Si poneva l'obiettivo di ridurre i costi sostenuti dalle imprese. Soprattutto, puntava a garantire trasparenza e prevenzione nella circolazione di merci potenzialmente pericolose, per prevenire traffici illegali ed eventuali complicazioni di carattere sociale e sanitario per i cittadini. Purtroppo, le aspettative sono state, in buona parte, disattese. Costi alti, risultati impalpabili, pagati soprattutto dalle imprese. Assurdo perseverare, meglio voltare pagina». Spiega ancora Piccin: «È opinione diffusa che il Sistri sia divenuto una zavorra pesantissima, per imprese già messe a dura prova dalla crisi. Pordenone, come territorio più produttivo e meno assistito dalla Regione, paga un conto sproporzionato: chiedo alla giunta di rendere noti costi e benefici dell'operazione Sistri».
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