Riccardi: non può pensare che chi ha un'idea diversa dalla sua abbia torto

Sabato 29 Agosto 2015
UDINE - (Cdm) «Paron Pozzo», come ama chiamarsi lui stesso, ha citato due politici durante l'incontro con i cronisti: il presidente della Provincia Pietro Fontanini e il consigliere regionale (ed ex assessore) Riccardo Riccardi. E ha detto di essersi sentito «offeso» dalle loro parole, chiedendosi anche perché, pur invitati, non siano intervenuti.
«Mi ha invitato giovedì alle 21. Di solito le persone che hanno qualche impegno bisogna preavvisarle di tre o quattro giorni. Io avevo degli impegni. Poi, adesso, il mio interlocutore non è Pozzo, ma il sindaco di Udine. Il nome, mi sembra, lo decide il Comune, non Pozzo», replica Fontanini. «Ho detto quello che penso - ha poi aggiunto - come lo stanno dicendo migliaia di persone, che questo nome deve restare Friuli. Non so perché Pozzo si scaglia contro di noi, che difendiamo l'immagine e l'interesse della collettività. Ma non voglio polemizzare con la famiglia Pozzo. La questione va oltre». Risponde a stretto giro anche Riccardi: «Pozzo ha detto di essersi sentito offeso? Mi dispiace, ma esprimere la propria posizione non credo che possa essere interpretata come un'offesa. Ho detto ciò che penso. Certo, Pozzo, un uomo che ha tutto il mio apprezzamento, non può pensare che tutti coloro con un'idea diversa dalla sua abbiano torto o siano degli imbecilli da trattare come ha fatto oggi convocandoli in una conferenza stampa». «Io continuo a ritenere che lo stadio debba continuare a chiamarsi Friuli - ha proseguito Riccardi -. Se poi Honsell deciderà altrimenti sarà una scelta sua e se ne assumerà le responsabilità. Continuo a chiedermi perché "Dacia Arena" sia uscita all'ultimo minuto e a pensare che i simboli, come il Friuli, non abbiano un prezzo».
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