"Pipol", la strada per un contratto

Giovedì 30 Luglio 2015
TRIESTE - (E.B.) Il 37% di chi è passato per il progetto Pipol (Piano integrato di politiche per l'occupazione e il lavoro) ha avuto un contratto di lavoro o un tirocinio. Il dato è emerso all'audizione dell'assessore Loredana Panariti in Seconda e Sesta Commissione consiliare. Ora la Regione dovrà studiare il tipo di contratto che hanno sottoscritto e rilevare i voucher che sono fuori da questo percorso. Dal report Pipol di giugno si rileva che al 15 maggio scorso 27mila persone si sono iscritte al programma soprattutto tramite il centro per l'impiego (39% a Udine e 20% a Pordenone). Si tratta per lo più di donne (52%) e di italiani (86%). Circa 22mila persone sono state convocate per sottoscrivere un patto di azione individuale (spicca Udine con il 44%, mentre Pordenone è al 22%). Al 9 giugno, 3.583 soggetti sono stati avviati in un'azione formativa ed altri 876 in un tirocinio che, ha ribadito l'assessore: «Non può essere un lavoro sottopagato ma deve avere una valenza professionale». I tirocinanti sono per il 69,5% disoccupati e inoccupati. Rilevante il peso dei neolaureati (20,2%). Il 65% del totale dei tirocini Pipol è stato avviato in provincia di Udine. La maggioranza delle aziende ha ospitato un unico tirocinio (prevalgono quelli in imprese sotto i 10 addetti nel comparto manifatturiero, commerciale e delle attività professionali). La gran parte ha una durata di 6 mesi (92,4%). Critico Luca Ciriani (Fdi) che parla di «totale fallimento delle politiche attive del lavoro» puntando l'indice contro «il circuito autoreferenziale sulla formazione professionale che privilegia solo pochi centri formativi condannando alla chiusura la gran parte» e contro «il taglio degli incentivi per i programmi di lavoro somministrato e a tempo determinato e interinale». Sugli ammortizzatori sociali è in corso una fase di transizione, ma le ricadute sulle vertenze sindacali non saranno immediate perché si potranno fare accordi di 12 mesi sino al 31 dicembre. Per la cassa in deroga si attendono dal Governo i criteri di utilizzo per il 2016.
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