Quattro milioni per i profughi

Giovedì 28 Maggio 2015
Oltre 4 milioni di euro spesi dalla Regione nel 2014 per fornire assistenza ai cittadini extracomunitari. Gli accessi ai pronto soccorso del Friuli Venezia Giulia sono stati 433.789 di cui 30.177 erogati ai cittadini extracomunitari sia regolari che non. Degli oltre 4 milioni, 13mila euro sono legati agli accessi erogati a cittadini non comunitari senza permesso di soggiorno. A snocciolare i numeri in Consiglio regionale, sollecitata da una interrogazione di Elio De Anna (Fi) è l'assessore alla salute Maria Sandra Telesca che puntualizza: «Al momento risulta che il Ministero degli Interni sta rimborsando le fatture inviate dalle Aziende per l'assistenza sanitaria» ma il consigliere pordenonese resta scettico e convinto che si tratti di una «cifra di non poco conto se si pensa che i cittadini extracomunitari sono pari all'8,7% del totale». «Questi quattrini - rincara De Anna - finiscono tutti nei rimborsi dei decimali con cui lo Stato ci rigira anche le percentuali su Irpef e altre tasse versate dai nostri corregionali». Telesca dal canto suo, ribadendo l'assenza di presunte corsie preferenziali, ha riferito di non avere notizia di comportamenti inappropriati in termini di attribuzione di priorità e di riconoscimento di percorsi diagnostici e terapeutici non motivati da oggettivi criteri clinici. Sui recenti casi di scabbia e malaria è invece intervenuto Giuseppe Sibau (Ar) chiedendo quali azioni l'assessore intenda intraprendere per tutelare la salute pubblica: «La maggior parte dei profughi giunti in Italia è in buone condizioni di salute - ha detto Telesca - i casi di scabbia realmente accertati sono molto limitati e trattati senza conseguenze per il resto della popolazione, stiamo comunque monitorando». «I profughi sono a rischio di sviluppare malattie trasmissibili - ha aggiunto - a causa delle scadenti condizioni igieniche in cui si trovano a vivere». Dunque «l'intervento più efficace è quello di allestire strutture deputate alla primissima accoglienza dotate dei requisiti minimi essenziali». Scontro frontale con il capogruppo di Forza Italia Riccardo Riccardi sulla riduzione delle strutture ospedaliere complesse: «Omertà disarmante - denuncia il consigliere - un silenzio che la dice lunga non rispondendo al mio quesito con le cifre ufficiali, un vero Vietnam per la sanità friulana».
Intanto ieri, a Udine, l'Azienda sanitaria Medio Friuli con il Dipartimento di prevenzione, in accordo con la Questura, ha fatto il primo di una serie di incontri con i poliziotti, per spiegare tutti gli accorgimenti e le precauzioni necessarie da assumere nei contatti con i migranti, per vitare eventuali rischi sanitari.
I consiglieri comunali di opposizione Maurizio Vuerli e Vincenzo Tanzi (che oggi, alle 15, con i colleghi di centrodestra, faranno un sopralluogo alla caserma Cavarzerani che ospita la tendopoli) intervengono sull'«allarme scabbia». «Il Prefetto aveva assicurato che del problema si sarebbero occupati i volontari della Croce Rossa. Forse sarebbe il caso di coinvolgere ufficialmente per questo problema anche il Corpo militare ausiliario-volontario delle forze armate della Cri», sostengono i consiglieri. Secondo loro, il sindaco e l'assessore alla sanità di Udine dovrebbero cercare, tramite le istituzioni, «di risolvere in tempi brevissimi questo problema, anche perché i profughi che sono in città oltre a frequentare il Parco Moretti, viaggiano anche sui mezzi pubblici della città». Vuerli e Tanzi invitano poi il prefetto ad «ascoltare i sindaci».
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