Provincia, sul voto rischio astensione

Domenica 26 Ottobre 2014
Le prime - e anche ultime poiché la legge prevede l'abolizione dell'ente - elezioni di "secondo grado" della Provincia di Pordenone potrebbero riservare qualche sorpresa sul fronte dell'astensionismo. Nelle ultime ore, da entrambe le parti politiche, cioé sia dal centrosinistra che dal centrodestra, sono emerse preoccupazioni rispetto alla partecipazione degli elettori. Elettori che sono soltanto i sindaci e i consiglieri comunali dei 51 municipi del Friuli occidentale. Quindi amministratori che dovrebbero essere motivati sia da una senso di appartenenza (al proprio gruppo politico) e spinti dal senso civico. Ma le previsioni della vigilia paiono contrassegnate da una preoccupazione rispetto a un tasso di astensionismo che potrebbe essere elevato. «Se si esce dai confini della città di Pordenone - confermava ieri un ex sindaco molto navigato nella politica dell'intero territorio provinciale - il tasso di interesse per le elezioni e per quello che potrà accadere cala vistosamente». Nelle aree della pedemontana e della montagna e nelle zone più periferiche del territorio provinciale il voto per la nuova assemblea dell'ente pare interessare veramente poco, anche dentro i consigli comunali.
Chissà se oggi il piccolo esercito degli oltre ottocento consiglieri smentirà le preoccupazioni emerse in sede di vertici dei partiti. Evidentemente un partito ancora organizzato nei circoli e forse maggiormente in grado di controllare i propri amministratori come il Pd potrebbe essere avvantaggiato su questo fronte. Mentre il raggruppamento delle Liste Civiche - seppure con un'organizzazione più fluida - è convinto che i proprio rappresentanti siano motivati a partecipare. L'obiettivo - secondo alcuni troppo ambizioso - cui le Civiche puntano è quello di riuscire a conquistare almeno 5 consiglieri. Circa la metà su quelli cui punta invece il Partito democratico. Molto frammentata è invece la situazione nel centrodestra: ben sei liste corrono ciascuna per proprio conto. Ed è inoltre proprio nel centrodestra - se non altro perché la stessa Forza Italia nelle settimane scorse aveva quasi invitato alla diserzione delle urne - che potrebbe nascondersi la maggiore percentuale di astensioni. C'è poi la protesta del non voto. Questa mattina alla 10,30 i sette consiglieri (presenti in cinque Comuni) del Movimento 5 Stelle si recheranno al seggio per fare verbalizzare il loro non voto. «Siamo contrari alla legge regionale sulle Provincie. È come - spiegano i "grillini" che indosseranno una maglietta-polemica che riporta un comma dell'articolo 1 della Costituzione "la sovranità appartiene al popolo" - se si creasse una casta al quadrato, altro che abolizione di un ente e taglio delle spese».
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