Provincia, stop a Ciriani Via libera alle elezioni

Mercoledì 22 Ottobre 2014
I giudici del Consiglio di Stato hanno accolto il ricorso della Regione sulle elezioni per la nuova Provincia: stop a Ciriani e via libera al voto domenica. Il Consiglio ha accolto l'appello cautelare della Regione rispetto l'ordinanza con la quale il Tar - accogliendo il ricorso del presidente uscente Alessandro Ciriani - aveva sospese il voto. I giudici amministrativi hanno ritenuto che «in attesa - si legge nella sentenza - della definizione del giudizio di costituzionalità della Consulta che pende sulla legge regionale, l'interesse pubblico al celere rinnovo delle amministrazioni provinciali scadute sia prevalente rispetto all'interesse del ricorrente a esercitare il diritto di elettorato attivo e passivo compreso dal nuovo sistema elettorale». I giudici amministrativi, di fatto, bocciano la sospensiva sulle elezioni ma non entrano nel merito del contendere sul quale dovrà comunque pronunciarsi, in un tempo che può arrivare a tre o quattro anni, la Corte Costituzionale.
«Accogliamo con soddisfazione l'ordinanza del Consiglio di Stato, quale conferma che il Friuli Venezia Giulia è su un percorso di riforme corretto e virtuoso», ha affermato ieri sera la presidente Debora Serracchiani appena arrivata la notizia da Roma. «La riforma è il frutto di un lavoro cominciato più di un anno fa e condotto con il confronto con il Governo, facendo valere lo Statuto di autonomia come un concreto valore aggiunto. Con l'attuazione definitiva della riforma saremo la prima Regione in Italia in cui non ci saranno più le Province». «L'ordinanza emessa - è il commento dell'assessore alle Autonomie locali, Paolo Panontin - ci rende giustizia e viene a confermare la bontà delle nostre azioni legislative. Sulla questione di merito rimaniamo in attesa della Consulta. L'ordinanza sana una situazione che diversamente avrebbe visto prorogato in carica un presidente sino alla decisione della Corte costituzionale. «E questo - ha concluso Panontin - sarebbe stato ingiusto poiché la legge regionale intendeva prorogare gli organi in carica solo fino alle elezioni». Domenica, dunque, gli 800 sindaci e consiglieri comunali andranno alle urne per eleggere la nuova Provincia.
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