Provincia, nel Pd asse anti-Pedrotti

Venerdì 19 Settembre 2014
Sulle imminenti elezioni per la nuova Provincia se il centrodestra è spaccato, il centrosinistra non è certo unito. Anzi. Le divisioni all'interno del Pd nelle ultime ore si sono fatte più profonde. La disponibilità che il sindaco pordenonese Claudio Pedrotti avrebbe messo sul tavolo non pare affatto gradita, almeno in una parte del partito. Che sulla possibile sua candidatura alla presidenza della Provincia sarebbe pronta a una "guerra" interna. La componente bersaniana contesterebbe, innanzitutto, la mancanza di un dibattito e di un confronto negli organismi del partito. Insomma, la formazione della lista dei candidati si preannuncia piuttosto burrascosa, con i non renziani pronti a dare battaglia per ostacolare la candidatura Pedrotti che avrebbe creato parecchio sconcerto. La componente bersaniana non nasconde la propia proposta che punta sul sindaco di San Vito, Antonio Di Bisceglie. Un nome che però farebbe fatica a passare in un partito provinciale a maggiornaza filo-Renzi. Ecco forse perché sarebbe emersa l'ipotesi Pedrotti. Dopo che si era tantata la carta del vicesindaco Renzo Mazzer (ritenuto spendibile anche per la sua lunga esperienza amministrativa) che però non può candidarsi in quanto non è consigliere comunale avrebbe preso corpo la disponibilità di Pedrotti come possibile punto di mediazione, essendo il primo cittadino non iscritto al Pd (a meno che non si iscriva) e quindi in qualche modo "super-partes" rispetto alle correnti. Anche se c'è chi - tra i renziani - continua a spingere per cercare una personalità tra qualche ex amministratore (oggi consigliere) in modo da lasciare il sindaco al governo della città. E, su questo fronte, nelle ultime ore sarebbe circolato anche un nome: l'ex vicesindaco di Cordenons Alberto Fenos. Infine, c'è una questioen che non è marginale nelle trattative: l'incarico del prossimo presidente non avrà alcun compenso perciò bisogna troavare qualcuno che lo faccia gratis. O che abbia già un'indennità.
Intanto, nel centrodestra Emanuele Loperfido, consigliere comunale di Fratelli d'Italia, sostiene: «Concordiamo con Forza Italia sulla tentazione, molto forte, di non partecipare. Siamo di fronte a uno strappo alla democrazia che dovrebbe far rabbrividire tutti. Evidentemente la tutela della Costituzione nata dalla Resistenza è attuabile a corrente alternata. Fa specie - conclude Loperfido - vedere la Sinistra da un lato vantarsi di aver abolito la Provincia, dall'altro arrabattarsi in giochetti da Prima Repubblica per riuscire ad ottenere la prossima presidenza».
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