Pronti a tagliare le indennità

Mercoledì 25 Novembre 2015
Torna a rimbalzare in Consiglio regionale il tema dell'indennità dei consiglieri. A fare breccia tra le forze politiche è la proposta del Movimento 5 Stelle che, con un emendamento ad hoc nell'ambito della manovra Finanziaria da 3,4 miliardi (approdata ieri in prima Commissione), chiede di ridurre l'indennità mensile da 6.300 a 5mila euro. Lo ha appena fatto la Regione Emilia Romagna: «Perché qui da noi no?» domanda la grillina Elena Bianchi.
Numerose le controproposte a partire da Forza Italia: il capogruppo Riccardo Riccardi si è detto «disponibile ad aprire una discussione con la maggioranza sull'ipotesi che l'indennità diventi la media dei tre anni precedenti l'ingresso in politica» mentre il vicecapogruppo Rodolfo Ziberna resta scettico: «Un professionista non andrà mai a fare il consigliere regionale, se continuiamo con la corsa al ribasso ci rimetterebbe». Reputando che la totale eliminazione dei contributi pensionistici sia stato «un errore», da Giulio Lauri di Sel la proposta di ragionare su un eventuale abbassamento dell'indennità «trasformando una parte di essa in contributo pensionistico per evitare un buco di 5 o 10 anni» mentre Alessandro Colautti (Ncd), che presenterà un emendamento specifico, osserva: «Una Finanziaria grigia e per nulla audace va vivacizzata, più che l'indennità va rivisto il rimborso forfettario che riguarda i costi che sosteniamo, siccome i gruppi consiliari non hanno più soldi penso che parte di esso possa essere destinato all'attività politica».
La proposta dei 5 Stelle non piace ai Cittadini: «Poco originale - commenta Pietro Paviotti -, il tema è già stato affrontato in maniera seria ad inizio legislatura, abbiamo dimezzato il costo di un consigliere per le casse regionali». «Campagna elettorale - gli fa eco Renzo Liva (Pd) - ma noi resisteremo». Aperta al confronto, invece, la leghista Barbara Zilli «purché l'analisi sia organica e sia concesso di vagliare i costi della politica e della macchina regionale, ivi comprese le posizioni dei funzionari, credo che il tema debba riguardare anche il limite dei mandati».
Ad illustrare la Finanziaria in Commissione è stato l'assessore Francesco Peroni, definendola «una manovra all'insegna della certezza». Inedito il fondo di 2milioni per la sicurezza stradale. «Poco audace» il giudizio sul bilancio del presidente del Cal Ettore Romoli che, in audizione, ha indicato tra le criticità i minori trasferimenti ai Comuni per 10 milioni di euro (rispetto al 2015), la perequazione e le Uti in caso di ulteriori ritardi rispetto alla data dell'entrata in vigore fissata nel 1° maggio 2016. «Il tema della perequazione, ossia l'attribuzione dei trasferimenti, è il vero assente nella riforma degli enti locali» ha rilevato Riccardi in presenza dell'assessore Paolo Panontin. «I criteri devono avere una loro logica - gli ha fatto eco Romoli - specie in tempi di restringimento dei trasferimenti».
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