Profughi, Comuni "precettati"

Venerdì 4 Settembre 2015
TRIESTE - Governo dell'emergenza profughi attraverso l'equa distribuzione dei migranti su tutto il territorio del Friuli Venezia Giulia, cominciando dal Pordenonese che ancora risulta al di sotto della media e che vedrà presto l'inizio degli interventi alla ex caserma Monti in Comina. Ma per praticare diffusamente l'accoglienza occorre che i Comuni onorino il patto sottoscritto dall'Anci e rendano disponibili di fatto le strutture di ospitalità.
È una constatazione a mezza strada fra l'appello e la precettazione quella che emerge dal duplice vertice di ieri fra la Regione, con l'assessore all'immigrazione Gianni Torrenti, e i prefetti di Trieste, Francesca Garufi, di Gorizia Isabella Alberti e di Pordenone, Maria Rosaria Laganà, in mattinata a Trieste e quello di Udine, Vittorio Zappalorto, nel pomeriggio, cui ha partecipato il sindaco Furio Honsell.
Dal vertice triestino è emerso che il Governo ha detto sì al progetto della Protezione civile regionale per ristrutturare rapidamente la caserma Monti. Invece al confronto friulano ha preso corpo la certezza che da subito 50 dei "vaganti" attuali saranno alloggiati all'interno dell'ex caserma Cavarzerani, dove entro 10 giorni sarà pronta la prima ala e a novembre la seconda. Si provvederà quanto prima all'allestimento di un presidio sanitario e uno di polizia. Honsell ha aggiunto che a Udine «d'intesa con la Caritas si stanno trovando spazi d'attesa in via Ronchi per la somministrazione dei pasti, in modo tale da evitare che decine e decine di persone stazionino sulla strada aspettando di accedere alla mensa». Stabilito anche un monitoraggio quotidiano e congiunto della situazione udinese.
Intanto dalla Lega Nord arriva una bordata per l'assessore Torrenti: «In tutti questi mesi abbiamo sempre ottenuto risposte inadeguate rispetto a una situazione che, si sapeva, in prospettiva poteva esplodere - afferma la consigliera regionale Barbara Zilli - ma siamo stati spesso accusati di demagogia e speculazione politica, quando invece l'Amministrazione regionale non sapeva che cosa fare».
Quanto alla volontà regionale d'istituire più commissioni per le pratiche di asilo, riferita in anteprima ieri dal Gazzettino, «Torrenti arriva fuori tempo massimo, altro che tripla velocità. Avrebbe dovuto intervenire già quando il Viminale ha istituito due commissioni in Veneto - attacca Zilli - cercando di prevedere una seconda commissione oltre a Gorizia e non procedere, invece, con lentezza irresponsabile e approssimativa».
Proprio ieri il prefetto udinese Zappalorto, in visita di benvenuto a Palazzo Belgrado dal presidente della Provincia Pietro Fontanini, ha elogiato il modello di accoglienza diffusa organizzato dalla Regione Fvg: «La situazione non è facile per un piccolo territorio come il nostro – ha commentato il prefetto – che va gestita e non subita mettendo in atto il modello dell'accoglienza di 10-15 profughi per Comune, un metodo che consente un controllo puntuale e interforze dei vari soggetti arrivati», in modo da coniugare «umanità e sicurezza». Un sistema che anche in vari altrove dell'Italia settentrionale sortisce successo, visto che l'esperienza di Malegno (Brescia) si è perfino guadagnata un dettagliato servizio sul quotidiano parigino Le Monde.

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