Profughi, asilo a tripla velocità

Giovedì 3 Settembre 2015
TRIESTE - Entro pochi mesi l'emergenza dei richiedenti asilo in Friuli Venezia Giulia potrebbe essere drasticamente attenuata con l'istituzione di due o tre sottocommissioni (o sezioni distaccate) di registrazione degli stranieri giunti sul territorio regionale da affiancare alla commissione già operativa a Gorizia.
Lo annuncia al Gazzettino l'assessore all'Immigrazione del Fvg, Gianni Torrenti nel giorno in cui l'Italia applica stringenti controlli alla frontiera austriaca del Brennero su richiesta tedesca. Torrenti precisa che in tal senso già è stata formalizzata una richiesta al Governo dai parlamentari Pd Brandolin e Fasiolo. L'istanza, più ampia di quanto apparso finora, procede nel solco di ciò che è stato appena chiesto a livello europeo, con tutto il peso politico del caso, dalla cancelliera tedesca Angela Merkel e dal presidente francese Francois Hollande per registrare gli stranieri nei principali Paesi d'arrivo, ossia la Grecia e l'Italia.
Ora è necessario attendere i tempi tecnici nei quali il Ministero dell'Interno possa dar corpo effettivo ai nuovi organismi di valutazione, che «non possono essere improvvisati dalla sera alla mattina».
Un taglio alle presenze. Il Viminale, istituendo due commissioni in Veneto, «già ci ha consentito di gestire meglio la situazione - spiega l'assessore - tuttavia sarà questa l'operazione decisiva, perché con tre o quattro commissioni al lavoro in Fvg, sarà possibile tagliare i tempi di risposta alle richieste di asilo da sei a due mesi». Ciò significa, in altre parole, che «a costanza di flussi migratori potremo contenere in circa 1.500 persone le presenze sul nostro territorio». Attualmente la commissione insediata a Gorizia evade una media di 15 domande al giorno, ma i nuovi arrivi impediscono di fatto di "aggredire" l'arretrato di circa mille pratiche. Triplicando la "velocità" di evasione delle istanze, l'operazione diventa invece possibile.
Addio dopo l'asilo. Attualmente in Fvg si trovano circa 2.500 migranti, che sommando i minorenni non accompagnati arrivano a sfiorare i 3mila. Ma come saranno alleggerite le presenze con più commissioni al lavoro? «Qui arrivano quasi esclusivamente afghani e pakistani, che ottengono asilo in oltre il 70% dei casi», dettaglia Torrenti. «Una volta ottenuto il riconoscimento, quasi tutti lasciano rapidamente l'Italia per cercare lavoro dov'è più facile trovarlo o per ricongiungersi ai loro familiari». E chi si vede respingere la domanda? «Rimane qui e fa ricorso, in tal caso ci vuole un paio d'anni - precisa l'assessore - ma anche questi casi alla fine trovano in larga misura accoglimento. I pochi respinti anche in sede giudiziaria vengono espulsi - conclude l'esponente della Giunta regionale - ma la verità è che alla fine sono veramente pochi».
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