Profughi, 15 giorni per trovare i posti

Mercoledì 1 Luglio 2015
TRIESTE - Quindici giorni per mappare una buona volta le disponibilità all'accoglienza diffusa dei migranti che chiedono asilo sul territorio del Friuli Venezia Giulia. E un periodo assai più ravvicinato per ottenere da subito dal Ministero dell'Interno il trasferimento in vari "altrove" d'Italia dei circa 400 stranieri attualmente in eccedenza e senza destinazione alloggiativa a Trieste, Gorizia e Udine. Ma anche una persistente sotto-utilizzazione del Pordenonese, che d'intesa con il nuovo prefetto e il Comune capoluogo dovrà ora farsi carico di una maggiore "ospitalità". Sono i tratti salienti del vertice sull'immigrazione coordinato ieri a Trieste dal commissario del Governo Francesca Adelaide Garufi con la presidente della Regione Debora Serracchiani, l'assessore Gianni Torrenti, i sindaci delle città capoluogo, di altri centri coinvolti come Tarvisio e soprattutto il prefetto Mario Morcone, responsabile del Dipartimento immigrazione del Viminale. Questi ha assicurato la prosecuzione della strategia di "alleggerimento" del Fvg mediante trasferimenti di 6-700 persone e ha minimizzato i rischi sanitari e d'infiltrazioni terroristiche, provocando la rovente reazione del segretario leghista Massimiliano Fedriga: «Parla da candidato Pd e spara menzogne».
Il commissario del Governo Garufi ha spiegato al Gazzettino che «la Regione si è assunta il forte impegno di far decollare il suo piano di accoglienza sul territorio»: questi 15 giorni «servono a segnalare quali strutture siano effettivamente libere». Quanto ai "mini-hub", ossia i medio-piccoli centri di prima accoglienza, Garufi dettaglia: uno a Muggia, uno all'ex caserma Cavarzerani a Udine e l'ex casermetta dei Carabinieri a Fusine. Un'altra struttura serve nella parte orientale della provincia udinese ma resta incerta la soluzione prospettata dell'ex casermetta della Finanza a Prepotto causa il no assertivo della popolazione locale. E allora si fa strada l'opzione Pontebba. E poi Pordenone: «Il nuovo prefetto si è appena insediato - spiega Garufi - ma già si sta impegnando con il sindaco di Pordenone Pedrotti per trovare una rapida soluzione», tenendo sempre presente «l'elenco di strutture dismesse che ci ha fornito l'Agenzia del Demanio». Attualmente - precisa Garufi - i richiedenti asilo in regione sono 2.200 esclusi gli oltre 300 minorenni non accompagnati ma compresi gli stranieri al Cara di Gradisca. La "quota" prevista si ferma invece a 1.700.M.B.

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci