Primo soccorso, cinque ambulanze in più

Sabato 29 Agosto 2015
Primo soccorso, cinque ambulanze in più
Da 41 a 46 ambulanze, da 4 a 6 auto medicalizzate ma anche la sperimentazione dell'elisoccorso fino a mezzanotte (oggi il servizio è solo diurno), nuove postazioni con mezzo di soccorso avanzato distribuite a "maglie larghe" ed interventi garantiti nelle zone extraurbane in 18 minuti al massimo come da indirizzo europeo.
Sono solo alcuni dei contenuti principali del nuovo Piano dell'emergenza/urgenza, che entrerà in vigore entro fine anno previo passaggio in 3. Commissione, approvato ieri dalla Giunta regionale ed illustrato dalla presidente Debora Serracchiani affiancata dall'assessore alla salute Maria Sandra Telesca.
«Dopo 25 anni, la Regione si dota di un Piano del genere, uno dei più importanti strumenti di attuazione della riforma sanitaria» - ha premesso Serracchiani, puntualizzando: «Significa aumentare la presenza sul territorio coprendo anche quelle aree non raggiungibili in tempi accettabili e penso alla Pedemontana pordenonese e alla montagna udinese».
Efficacia, efficienza ed equità per tutti i cittadini le parole chiave. Due gli obiettivi clou del Piano: superare i problemi legati alla frammentazione territoriale e demografica e introdurre regole comuni a tutto il territorio del Fvg.
Nella fascia oraria dalle 8 alle 20 il numero delle ambulanze passa, dunque, da 41 a 46 (nelle ore notturne da 31 a 32). Nuove postazioni con mezzo di soccorso avanzato (dalle 8 alle 20) sono previste a Gradisca, Ampezzo, Ovaro, Paluzza, Chiusaforte, Azzano Decimo e San Pietro al Natisone. In queste ultime due località il servizio sarà anche notturno (dalle 20 alle 8).
Da 4 a 6 le automediche che si identificano con i Pronto Soccorso di Trieste, Gorizia, Latisana, Udine, Tolmezzo e Pordenone.
La redazione del Piano segue la costituzione della Centrale unica regionale del 118, anch'essa prevista entro fine anno a Palmanova. Rilievo particolare viene dato alle reti per la gestione delle patologie "tempo-dipendenti" come la rete delle emergenze cardiologiche, la rete ictus e trauma, ma il Piano prevede anche capitoli dedicati all'emergenza materno-infantile attraverso la valorizzazione delle strutture di Patologia Neonatale e Cure intensive dell'Ospedale infantile Burlo Garofolo di Trieste e dell'Azienda Ospedaliero Universitaria di Udine.
Sono inoltre istituiti il Centro regionale antidoti e il Comitato regionale emergenza-urgenza. «Vogliamo con il 118 prevenire morti e disabilità evitabili per tutti i cittadini allo stesso modo» ha detto Telesca, sottolineando il lavoro svolto dalla commissione di 23 professionisti che ha tenuto conto di fattori oggettivi quali l'età media dei residenti, le condizioni orografiche e geografiche fino alle caratteristiche della viabilità. I costi derivanti dalle implementazioni previste dal Piano sono ricavati dalla riduzione del numero di centrali operative e dalle varie riorganizzazioni promosse dalla Regione nell'ambito della riforma sanitaria in atto.
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