Poste a singhiozzo utenti imbufaliti

Lunedì 14 Dicembre 2015
TOLMEZZO - Continua a montare la protesta dei cittadini della Carnia e della montagna pordenonese ad un mese di distanza dalla partenza del progetto sperimentale di Poste italiane per la consegna della corrispondenza a giorni alterni.
Decine e decine di firme di utenti arrabbiati sono state recapitate a "Il Gazzettino", corredate dall'elenco delle lamentele riscontrate quotidianamente nei vari comuni: «La ricezione della posta è divenuta un'autentica chimera - scrivono i promotori della protesta -. Le giornate alterne si trasformano in più giorni, bollettini di pagamenti che arrivano già scaduti, lettere che impongono riscontri solerti ai quali non riusciamo però a rispondere in tempo». Tutto ciò secondo gli utenti sarebbe causato dalla scarsa conoscenza che i postini hanno rispetto alle nuove zone di recapito rimodulate dai tecnici di Poste italiane: «È naturale che si trovino in evidente difficoltà, e non possiamo fargliene una colpa, se li si dirotta da un giorno all'altro in paesi dove non conoscono vie, civici e conformazione territoriale, nonché si imponga loro carichi di lavoro ai quali non riescono ad adempiere nel tempo prestabilito. Chiediamo a Poste Italiane di rivedere subito il sistema, non possiamo pensare di doverci recare dai nostri borghi a Tolmezzo solo per entrare in possesso della nostra posta». Da quanto appreso molti dei portalettere per senso del dovere farebbero anche degli straordinari per riuscire a smaltire gli eccessivi accumuli di corrispondenza. Criticità monitorate dai sindacati: «Con tutte le sigle sindacali abbiamo voluto svolgere delle assemblee nei centri interessati - spiega Domenico La Rocca, segretario della Slp Cisl Fvg - per ascoltare le difficoltà dei lavoratori e valutare i possibili correttivi per questo modello. Alla luce di ciò abbiamo formalizzato una proposta all'Azienda che, a nostro avviso, migliorerebbe notevolmente l'attuale organizzazione del lavoro ed il servizio reso ai cittadini. Ora aspettiamo il prossimo tavolo tecnico del 3 dicembre in cui approfondiremo le nostre richieste - conclude La Rocca -. Sapevamo di dover affrontare delle difficoltà fisiologiche iniziali e siamo consapevoli dell'impegno che i nostri lavoratori stanno profondendo per limitare i disservizi. Adesso tocca a Poste italiane dimostrare concretamente la volontà di continuare ad offrire un servizio di qualità». Interpellata sulla questione, Poste non fa commenti.
D.Z.

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