Palestre, adesso serve la patente

Venerdì 9 Ottobre 2015
TRIESTE - D'ora in poi anche i centri di fitness e benessere in genere dovranno dotarsi di un responsabile tecnico con tanto di patentino rilasciato da una federazione sportiva a seguito di esame.
Lo stabilisce un disegno di legge in materia sportiva che l'assessore Gianni Torrenti (nella foto) porterà oggi all'approvazione preliminare della Giunta regionale. Le norme assumeranno efficacia il primo gennaio prossimo. In base alle nuove regole, il candidato dovrà sottoporsi a un corso della durata di 58 ore organizzato da una federazione (generalmente quella della pesistica per via delle attrezzature dei centri fitness), con lezioni di primo soccorso, fisiologia, elementi di medicina.
Si tratta, a ben vedere, di qualcosa di simile a quanto devono imparare gli aspiranti istruttori federali, ma senza eccessi burocratici, come garantisce Torrenti. Naturalmente lo stesso obbligo di dotarsi di un responsabile tecnico qualificato ricadrà su ogni tipo di palestra, anche quelle più piccole.
«È una misura che punta a garantire una migliore sicurezza per le persone che frequentano gli impianti sportivi e quelli dedicati al benessere», spiega l'assessore.
Non è l'unica novità della legge in arrivo. Sul fronte della disabilità, ad esempio, d'ora in avanti la Regione potrà erogare contributi anche alle società che svolgono attività per persone disabili in via non esclusiva, ma i soldi pubblici dedicati su questo fronte non potranno superare il 20% del complessivo ammontare della dote finanziaria del bando.
Viene codificata la possibilità che i comitati che organizzano eventi sportivi straordinari non siano costretti a osservare i termini dei bandi regionali per conseguire sostegni economici (fino a un massimo di 20mila euro) e che, inoltre, non debbano osservare la regola in vigore per le società: essere state costituite da almeno due anni. Un'altra novità significativa è un tetto del 20% del contributo ricevuto da poter destinare alla cura dei talenti sportivi che un sodalizio alleva nelle proprie file, in modo da non svilire le attività destinate alla coralità degli atleti.
Un giro di vite sui soldi da destinare ai Centro universitari sportivi (Cus), che talvolta operano ormai da vere e proprie società sportive più che da soggetti promotori dello sport fra i giovani: la Regione vincolerà l'impiego dei propri contributi all'esclusiva attività sportiva degli studenti degli atenei. Torrenti ha anche stabilito nel testo di legge di sciogliere il vecchio coordinamento regionale permanente con poteri d'indirizzo, in quanto «doveva indirizzare su materie che oggi sono rigorosamente disciplinate da regolamenti». In sua vece, tuttavia, la legge istituisce un coordinamento permanente con poteri di monitoraggio e indirizzo sulla qualità, sull'efficacia delle norme in vigore in materia sportiva. Vi prenderanno parte, oltre alle Direzioni centrali dello Sport e della Salute della Regione, vari soggetti fra i quali il Comitato regionale del Coni e il Consiglio delle Autonomie locali.
Nel 2015 la Regione ha stanziato circa 5 milioni per lo sport, di cui 2,5 per manifestazioni.
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