Palazzo Bellavitis facciata sotto tutela

Lunedì 15 Settembre 2014
PORDENONE - Ha creato molta curiosità il rivestimento del palazzo tra via Mazzini e via Marsura pensato e voluto dagli organizzatori di Pordenonelegge. E il direttore artistico del festival, Gian Mario Villalta, rispondendo alle critiche di alcuni architetti come Davide Raffin e Paolo Tomasella, ha risposto che l'edificio non beneficia di alcuna tutela e si trova in una via che si caratterizza per il suo grigiore. In realtà, la Variante del Piano regolatore vigente individua e perimetra l'area del palazzo Bellavitis come area B/Ru n.42, angolo tra via Marsure e via Mazzini del volume esistente di 2400 mq. Le norme di attuazione conseguenti, in particolare indicano, tra l'altro, il mantenimento della facciata.
Dai documenti che si trovano all'Archivio di Stato di Pordenone e, in particolare nelle mappe dei vecchi catasti, si evince che l'edificio risalirebbe alla seconda metà dell'800 quando, in occasione della costruzione della stazione ferroviaria, vennero "raddrizzate" le vie San Antonio Bomben per realizzare via Mazzini, con l'abbattimento di alcune vecchie costruzioni. Palazzo Bellavitis si caratterizza per la pianta quasi quadrata, i tre piani di alzato, la porta d'ingresso centrale e i due balconi al primo e secondo piano, uno schema simmetrico che si ritrova in altre costruzioni a Pordenone tra fine Ottocento e primi Novecento, segnalate anche in alcune cartoline. La costruzione, prima di essere definitivamente abbandonata, è stata sede di un sindacato.
Tornando alle critiche sui pannelli colorati che rivestono palazzo Bellavitis, quella dell'architetto Tomasella, che parla per sostenere la «giusta indignazione di altri colleghi. Non si creda che una scemenza sarà derubricata sulla stregua di una vicenda divertente. Ci sono tante modalità per essere arroganti, soprattutto superficiali: questa è una di quelle». Intanto, mentre a Pordenone si discute sulla "casa gialla", c'è chi ha pensato di portarsi a casa un ricordino strappando manifesti e rivestimento nella parte bassa dell'edificio.
Giulio Ferretti

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