Ospedale, in coda per esami e visite

Martedì 29 Luglio 2014
Solitamente durante il periodo estivo i "tempi della salute" (leggi lunghe liste per effettuare esami diagnostici) si assottigliavano. Un po' perchè le ferie sono una "cura" fondamentale per rinfrancare corpo (e spirito), un pò perchè il numero complessivo degli esami richiesti, con l'estate cala drasticamente. Almeno sino allo scorso anno. Già, perchè questa estate, poco calda sul fronte del meteo, in realtà rischia di essere bollente su quello delle attese per effettuare accertamenti diagnostici. Insomma, in coda non solo in autostrada, ma anche negli ambulatori ospedalieri. Formalmente i numeri non ci sono, l'indagine ufficiale sui tempi di attesa è ferma allo scorso gennaio, ma ci sono comunque indicazioni precise che arrivano dai singoli reparti e dai servizi di diagnostica. E lasciano poco spazio a fraintendimenti. Ci vorrà ancora qualche settimana (forse un mese) prima che vada a regime l'accordo siglato nei giorni scorsi tra la direzione e i medici degli Ospedali Riuniti: più soldi ai camici bianchi (premio di produzione) per lavorare di più in modo da smaltire il carico delle attese. Intanto per chi è in fila o si appresta a prenotare un esame diagnostico, c'è da soffrire e da armarsi di santa pazienza. Il problema vero è che accanto alle prestazioni storiche in cui i tempi sono da anni biblici, (Oculistica, Ecografie, Mammografie, Risonanza, alcuni tipi di Tac), si sono aggiunte altre specialità che hanno sforato i tempi anche delle visite con priorità "B", ossia quelle che devono essere effettuate al massimo in dieci giorni perchè il medico ha individuato un sospetto di malattia seria o un rischio. Ebbene, si parte con la Colonscopia (15 giorni priorità "B"), ma oltre i 150 giorni (escluso Pordenone e il San Giorgio) in priorità più bassa, per arrivare all'ecografia all'addome (20 giorni), duodenonscopia 15, risonanza muscoscheletrica 16, visita cardiologia 17, visita dermatologica 29, visita neurologia 14 e visita urologica 15 giorni. C'è da ricordare, però, che solo il 18 per cento circa dei pazienti che va dal medico di medicina generale si ritrova con un impegnativa di priorità "B", il resto finisce in quella "P", (la più bassa e lunga). Qui iniziano i dolori. Già, perchè per una visita oculistica si arriva a 340 giorni, 190 per un colonscopia, 159 per una ecografia alla mammella, 298 per una mammografia e un anno e tre mesi per una visita dermatologica. Più veloce (per fortuna) una visita oncologica, anche se a volte c'è da attendere una ventina giorni e anche reparti e Servizi (otorino, ginecologia, gastroenterologia, cardiologia e Pneumologia) che avevano tempi di attesa decenti, hanno peggiorato le performance. Colpa prima di tutto della carenza di personale che ha colpito gli ospedali della provincia, ma anche dell'alto numero di prescrizioni a volte eccessive e non appropriate. Almeno così lamenta qualcuno al Santa Maria degli Angeli.
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