"Orizzonte" Piano nazionale per salvare l'elettrodomestico

Giovedì 17 Aprile 2014
PORDENONE - (d.l.) «L'elettrodomestico italiano ha risentito più degli altri settori gli effetti della crisi ma è vivo e capace di innovare», lo ha detto il numero uno di Confindustria Giorgio Squinzi ieri nel corso della presentazione del Progetto Orizzonte che punta al rilancio del settore del "bianco". Il documento - redatto da tutte le associazioni territoriali di Confindustria che ospitano impianti produttivi del comparto e dal Ceced è stato inviato al ministro Federica Guidi - individua traiettorie per far tornare a crescere il comparto attraverso la riduzione del carico fiscale, il sostegno all'innovazione, la rimodulazione del costo dell'energia. I volumi produttivi del settore degli elettrodomestici sono diminuiti del 40% a fine 2013 rispetto al 2007 e sono più che dimezzati (-55%) rispetto al picco di 30 milioni di pezzi prodotti nel 2002. È la fotografia della crisi di uno dei settori dell'industria italiana più innovativi e di qualità. Il calo dei volumi produttivi ha comportato «una drammatica riduzione dei livelli occupazionali. Meno marcata è stata la riduzione a valore (-30%) tra il 2007 e il 2013, grazie agli investimenti, interamente autofinanziati dai produttori, in prodotti sempre più performanti ed ecologici, mediante la sostenibilità ambientale». La grave crisi, hanno sottolineato nel corso della presentazione il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, e il numero uno di Ceced Italia, Franco Secchi, è iniziata nel 2008 e sta seriamente minando un settore che costituisce un significativo segmento industriale, e che necessita di nuove strategie di sviluppo e misure urgenti per sopravvivere alla crisi. È fondamentale, però, ha sollecitato Secchi, non perdere altro tempo: «Negli ultimi 10 anni - ha osservato Secchi - abbiamo perso il 50% della produzione. Se aspettiamo 2-3 anni, non altri 10, potremmo perdere l'altro 50%. La nostra non è la mera richiesta di contributi».
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