Oltre 2.600 imprese gestite da immigrati

Domenica 1 Marzo 2015
Nel 2014 in provincia di Pordenone si è dimezzata la crescita di stranieri residenti. Il territorio attraversato da una crisi economica e occupazionale è sempre meno attrattivo, ma chi è rimasto non rinuncia allo stimolo di fare impresa. Nel Pordenonese (dove vivono oltre 35.129 extracomunitari) sono infatti 2.649 le attività riconducibili a stranieri, di cui il 30% nel commercio e il 25% nelle costruzioni (settore in calo sia gli stranieri che per gli italiani). Mentre sono quasi 12 mila in Fvg (pari al 10% del numero complessivo di imprese) e producono il 7% del Pil regionale. I dati aggiornati al 2014 sono stati illustrati ieri durante l'incontro dedicato al rapporto tra immigrazione e imprenditorialità a partire dai dossier realizzati dal Centro studi e ricerche Idos. Come ha spiegato Paolo Attanasio, referente Fvg del Centro Idos, «molti stranieri vedono il lavoro autonomo come una possibilità di sfuggire all'integrazione subalterna del lavoro dipendente, spesso rappresentato da occupazioni che gli italiani non vogliono più fare, e che li fa sentire cittadini di secondo livello». Gran parte delle imprese straniere sono individuali, i cui titolari per due terzi sono europei (particolarmente attivi nel settore costruzioni, come ad esempio per romeni e albanesi), in controtendenza rispetto al resto d'Italia (dove sono per lo più marocchini). Il denaro che gli immigrati hanno inviato nel loro Paese d'origine ammonta a 74 milioni di euro nel 2014: quasi 20 milioni nel Pordenonese e circa 29 milioni nell'Udinese. La provincia di Pordenone si conferma comunque ancora territorio ad alta densità di residenti stranieri (la percentuale più alta in regione), con un'incidenza di poco inferiore al 16% nel capoluogo. «Pordenone ha tassi di immigrazione vicini a quelli di Padova e Vicenza - ha commentato ieri Claudio Pedrotti, sindaco e presidente della Provincia - dovremmo essere fieri del livello di convivenza che abbiamo raggiunto». Le comunità più popolose in provincia sono quella romena (26%), albanese (16%) e ghanese (oltre il 7,5%), seguita da quella marocchina (quasi il 5%) e ucraina (oltre il 3,5%). All'incontro hanno partecipato anche Mauro Agricola segretario Uiltucs e Andrea Barachino direttore di Nuovi Vicini.
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