Nuova Provincia senza "stipendi" Per le liste caccia ai sindaci volontari

Martedì 30 Settembre 2014
PORDENONE - Si è aperta la settimana decisiva per la corsa alla nuova presidenza della Provincia. I partiti, infatti, entro il 7 ottobre dovranno presentare le liste per partecipare alle elezioni di secondo grado previste per il 26 ottobre. Elezioni nelle quali non saranno i cittadini ad andare alle urne, ma solo gli amministratori: sindaci, assessori e consiglieri comunali eleggeranno l'assemblea provinciale dei 26 che, a sua volta, voterà il presidente. Che sarà affiancato da due assessori. Obiettivo: nei prossimi tre anni chiudere definitivamente l'ente accompagnando il trasferimento delle competenze e del personale a Regione e Comuni. Come dire: fare morire la Provincia. Il presidente e gli assessori per fare questo non avranno alcun compenso. Perciò i partiti sono alla ricerca di qualche amministratore che già abbia un'indennità e che dia la disponibilità a svolgere anche il nuovo ruolo, oltre a quello di amministratore. Inoltre, l'intricatissimo meccanismo "ponderale" delle legge elettorale (voluta dalla Regione) dà più peso a Comuni più grandi. I consiglieri di Pordenone, rispetto a quelli di un Comune più piccolo come Sacile, Maniago, Spilimbergo e meno ancora ai municipi piccoli della montagna, avranno un peso di tre, quattro volte maggiore nel voto dell'assemblea. Un meccanismo molto "aritemetico" in base alla quale - visto il peso del centrosinistra in alcuni Comuni del territorio - assegnerebbe un numero di consiglieri provinciale maggiore proprio al centrosinistra. Ecco perché in casa Pd è ancora in cora la lotta su chi indicare: al sindaco di Pordenone Pedrotti c'è il nome di quello di San Vito Di Bisceglie e del sindaco di Pinzano Debora Del Basso. Nel centrodestra, ciascun partito correrà per proprio conto schierando i propri amministratori.
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