Noncello e giovani nel cuore dei grillini

Mercoledì 30 Luglio 2014
Una città con meno cemento e meno consumi, che rimetta al centro il Noncello ma senza pedonalizzare la Rivierasca e con nuovi spazi di aggregazione per i giovani. Prende forma negli incontri del Meetup pordenonese dei Cinque stelle il programma della lista civica che i pentastellati intendono presentare alle comunali del 2016. Nessuna posizione ufficiale: quelle che emergono sono indicazioni e proposte dei singoli, che dovranno trovare posto in un programma che unisca tutte le anime del movimento: «In occasione delle passate elezioni amministrative - spiega l'europarlamentare Marco Zullo, intervenuto all'incontro - abbiamo costruito il programma attraverso una serie di incontri pubblici. Poi, per tutta una serie di motivi, non ci siamo candidati, ma il programma condiviso c'era. Alle prossime elezioni seguiremo lo stesso percorso».
Fra i temi al centro del dibattito c'è innanzitutto la valorizzazione del Noncello: «Ci siamo posti il problema - spiega Fabio Barreca - di capire come la città potrebbe relazionarsi con il fiume in modo migliore». Quattro le direttrici: pulizia, depurazione, uso fluviale anche a livello sportivo e luogo di aggregazione giovanile.
Sul tema controverso della pedonalizzazione della Rivierasca, l'orientamento pare negativo: «La Rivierasca sta bene anche così - è la tesi di un attivista - a meno che l'iniziativa non rientri in un disegno complessivo che non c'è mai stato. Bisogna fare i conti con la realtà che abbiamo, senza trasformare più nulla. Senza contare la nuova cementificazione che comporterebbe e il fatto che scaricare il traffico su via San Giuliano sarebbe una follia». L'imbarcadero potrebbe anche diventare, secondo il Meetup, il luogo di aggregazione per giovani che in città manca: «Non sappiamo se questo sia possibile - chiarisce Paolo Turchet - ma il problema della vivibilità di Pordenone per i giovani è drammatico. Nessuna amministrazione, negli ultimi anni, ha fatto qualcosa. Non ci sono concerti, attività, luoghi di ritrovo al di à degli appuntamenti tradizionali». Un altro dei simboli della città viene individuato nello stadio Bottecchia: «La società sportiva ha spinto tanto per crescere - sostiene ancora Turchet - e ora ci si accorge di uno stadio glorioso che di fatto è stato abbandonato. In compenso si è investito troppo su cose che non sono simboli di Pordenone». Sotto accusa c'è in particolare la nuova sede dell'istituto "Flora": «Un mostro costruito in periferia, quando si poteva riqualificare l'esistente».
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