Monsignor Tosoni: «La chiesa non può stare in disparte»

Lunedì 27 Aprile 2015
PORDENONE - «Da qualche tempo la città sta attraversando un momento difficile e delicato anche sul versante del rispetto della vita. Nell'ultimo periodo stiamo notando che l'attaccamento alla vita sta venendo meno. Perciò come sacerdoti del territorio abbiamo ritenuto di mandare un forte messaggio di partecipazione profonda al dolore della comunità. Una riflessione che vuole trasformarsi nella pratica quotidiana del rispetto della vita come dono». Monsignor Giosuè Tosoni, parroco a Torre, è tra i 25 sacerdoti - sono parroci e collaboratori delle parrocchie della Forania di Pordenone-Cordenons - che hanno riflettuto insieme e che hanno sottoscritto il documento che invita tutti i fedeli a una nuova e profonda riflessione. I gravissimi episodi accaduti nell'ultimo mese sono stati solo la classica "goccia che ha fatto traboccare il vaso". In realtà il disagio è stato colto da diverso tempo prima degli ultimi due duplici omicidi.
«Già da qualche tempo - aggiunge monsignor Tosoni - stanno emergendo situazioni di difficoltà, anche tra i più giovani. Il dato dei suicidi è allarmante perché negli ultimi anni si sta moltiplicando. Di fronte alle difficoltà e ai disagi delle famiglie, dovuti sempre più spesso alla crisi economica, siamo tutti chiamati a prendere coscienza e a intervenire. Questo nostro messaggio, che intende trasformarsi in impegno concreto in ogni comunità, è proprio volto a trasmettere l'idea di una Chiesa che partecipa, che sta dentro i problemi della gente e che cerca di condividerli aiutando le comunità a uscire dalla paura e dal disagio».
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